TRATTATO DI CHITARRA JAZZ, Fabio Mariani.
LIBRO METODO DI MUSICA JAZZ.
SPARTITI PER CHITARRA.
ACCORDI E PENTAGRAMMA.
La teoria e gli esercizi fondamentali; Le tecniche avanzate e l'improvvisazione.
Il Trattato è preceduto da un compendio di teoria musicale, che facilita l'apprendimento della seconda parte tecnica dedicata unicamente ai chitarristi.
Prima parte: Notazione musicale; Sistema temperato; Scale ed interballi; Tonalità e circolo di quinte; Dal sistema graco al sistema bimodale; Cadenze; Modulazione; Strumenti traspositori / Seconda Parte: Accordatura; Impostazione ed esercizi fondamentali; Accordi; Modi; Improvvisazione; Scale pentatoniche; Il Blues; Sostituzione degli accordi; Scale diminuite; Scala esatonale; Accompagnamento; Bibliografia e discografia consigliate. 291 pagine.
Prefazione alla nuova edizione
Ebbene sì, sono passati circa quindici anni da quando cominciai la prima stesura del "Trattato di
Chitarra Jazz" e devo dire che la l'ilettura dell'intera opera per la riedizione Worner mi ha procurato una
serie di forti emozioni e mi ha obbligato a una scelta difficile: lasciare l'opera uguale a se stessa o
rivisitarla e aggiornarla.
Dapprima l'idea di aggiornarla è stata quella che maggiormente mi ha attratto, poi mi sono accorto
che avrei stravolto l'intero "Trattato" che sarebbe, inevitabilmente, diventato un altro libro. Così ho
deciso di essere fedele a me stesso e di non rinnegare ciò che la mente laboriosa di un giovane ventenne
partorì quindici anni fa (comprese le dediche e i ringraziamenti). È indubbio che le cose cambiano e pur
trovandomi oggi in disaccordo con alcune parti del libro (specialmente quando tratto argomenti come
le scale pentatoniche e il blues) ritengo siano perfettamente integrate nel contesto generale dell'opera.
Sono molti anni che lavoro ad altre opere didattiche e non ho ancora messo la parola fine, forse perché
il successo ricevuto dal "Trattato" mi ha fatto pensare alla grande responsabilità che avrebbe avuto
un'opera seguente. Grazie al rinnovato impulso che mi ha dato la NIIO\'o Corisc1J sono certo di portare
a termine entro breve almeno altri due Iibri che mi stanno molto a cuore: uno su una serie di studi tecnicogeometrici
per l'improvvisazione e l'altro sull'armonia applicata alla chitarra. Argomenti questi che non
sono trattati sufficientemente all'interno del "Trattato".
Devo dire che nella riedizione hanno giocato un ruolo fondamentale due persone che
desidero ringraziare: Dante di Mauro (Direttore Amministrativo della scuola" ovamusica & Arte"
oltre che mio amico) che si è occupato di tutti i rapporti formali e sostanziali; e mia moglie Elena Bibolotti che mi ha spinto, incoraggiato e ha curato tutto il dota en!r.\'. e ha reso possibi le, con il suo lavoro, ciò che state leggendo. Un ringraziamento sento di doverlo dare a tutte quelle migliaia di persone che in tutti questi anni hanno comprato, letto, studiato il "Trattato", o che ne hanno anche soltanto parlato.
Nato a Roma nel 1962. Nel 1985 pubblica il "Trattato di chitarra jazz", opera in due volumi che viene poi l'ipubblicata nel 1998 dalla Warner. Ha pubblicato ca. 500 saggi sulle maggiori riviste specializzate.
Ha pubblicato 3 CD a suo nome: "DigitaI Connection", "Gate 32". "Guitar Madness", e ha partecipato alla realizzazione di altri 12 CD collaborando con i maggiori musicisti nazionali sia nel jazz che nel pop.
Nel 1992 è co-fondatore della Università della Musica. Ha tenuto concerti e seminari in Italia e negli USA (concerti: Chicago. New York, Los Angeles. Milwaukee; seminari: University or Southern California - USC Los Angeles: Musicians Institute - Hollywood; Fordham University - New York). Nel pop ha collaborato con: Ivan Graziani, Bruno Martino, Sammy Barbor. Teresa De Sio. Pino Daniele. Claudio Baglioni, Gigi Proietti, e tanti altri .. !
È noto che "ingabbiare" il jazz in regole, procedure, schemi e simili è operazione tra le più ardue che
un musicista o un teorico possano tentare. L'estendersi della didattica ha però consentito di mettere a
punto sistemi che possono costituire un'adeguata piattaforma tecnico/informativa per chi voglia
cimentarsi con l'esecuzione jazzistica. In quest'ottica il Trattato di chitarrajazz di Fabio Mariani appare
opera ben concepita e ricca di elementi utili ad orientarsi costruttivamente nell'apprendimento di una
buona tecnica improvvisati va. Essa va ben al di là di quanto il titolo potrebbe suggerire. A tutto ciò che
riguarda più da vicino la chitarra vengono infatti giustapposti supporti teorici accuratamente graduati
e descritti. Un'opera, quindi, che, pur destinata precipuamente ai chitarristi di jazz, appare efficace
strumento di lavoro per chiunque voglia inoltrarsi nel vasto territorio dell'improvvisazione jazzistica.
Enrico Pieranunzi
Dopo oltre un anno e mezzo dalla lettura della prima stesura dell'opera di Fabio Mariani sulla chitarra
jazz, ho avuto il piacere di leggere la stesura definitiva, che rappresenta uno sforzo considerevole nel
tentativo di raggiungere la completezza e nello stesso tempo la facilità di apprendimento.
Non è facile per un autore di testi sulla tecnica musicale raggiungere nello stesso tempo la sintesi e
la completezza che vedo raggiunte in questo volume, dove convivono insieme teoria e pratica, anche
se, e questo è un grosso merito. la pratica prende il sopravvento nel tentativo di aiutare chi legge a
superare le difficoltà che trova via via nel suo cammino.
on è facile nemmeno trovare dei docenti disposti a svelare i loro "segreti" musicali, e a cercare di
razionalizzare le loro intuizioni per aiutare i giovani allievi a superare le stesse difficoltà che essi stessi
hanno avuto ad un tempo.
Senza entrare in polemica con gli insegnanti che non vogliono insegnare, vorrei dire, per esperienza
personale, che non c'è nessuno svantaggio ad insegnare quello che uno ha faticosamente imparato da
solo, anzi, lo stesso insegnamento aiuta ad andare ancora avanti con la propria conoscenza.
Ed è proprio il caso del bellissimo libro di Fabio Mariani, il quale si è sforzato di razionalizzare al
massimo con la teoria le cognizioni pratiche che ha appreso nel corso della sua carriera di musicista,
elaborando un testo che oso definire un caposaldo non solo nel campo della chitarrajazz, ma addirittura
per tutti coloro che desiderano accostarsi alla musica, con un occhio di riguardo ai chitarristi.
Ritengo che solo il suo giovanile entusiasmo gli abbia permesso di affrontare e superare gli ostacoli
alla stesura di questo bellissimo libro, e vorrei dare solo un consiglio ai musicisti che lo leggeranno:
quando incontrate una parte che vi sembra noiosa o difficile, sappiate che l'autore era ben conscio che
era assolutamente necessario trattarla in quanto costituiva parte integrante dell'apprendimento pratico
dello strumento.
Parlando di strumento devo dire che questo, più che un trattato di chitarra, è un trattato di musica per
musicisti. ed un prezioso vademecum per chiunque veda la musica come qualcosa che va al di là di un
semplice sottofondo.
Amedeo Tommasi
INDICE
Il suono
l. Altezza 2. Intensità 3. Timbro 4. Estensione dei suoni musicali 5. Armonia e melodia 6. La teoria della forma
7. Enarmonia
Prima parte
Elementi fondamentali di teoria musicale
1. La notazione musicale
1.1. Pentagramma o rigo musicale 1.2. La chiave 1.3. Le chiavi di Do 1.4. Il tempo 1.5. Tempi regolari 1.6. Tempi composti 1.7. Tempi irregolari 1.8. Valori del1e note e delle pause 1.9. Terzine, sesti ne e quintine 1.10. Punto, legature, corona 1.11. Ornamenti
2. Il sistema temperato
2.1. La scala cromatica 2.2. Le alterazioni 2.3. Suoni omofoni 2.4. L'ottava
3. Scale e intervaIli
3.1. La scala diatonica maggiore 3.2. Gli intervalli 3.3. Rivolti degli intervalli 3.4. l gradi della
scala e i loro nomi 3.5. Scale minori 3.6. La scala maggiore armonica 3.7. I nomi del1e note
4. Tonalità e circolo delle quinte
4.1. II concetto di tonalità 4.2. Circolo delle quinte 4.3. Circolo delle quinte discendenti
4.4. Circoli delle quinte applicati alle tonalità 4.5. Circolo delle quinte applicato al1e tonalità minori
5. Dal sistema greco al sistema bimodale
5.1. Il sistema greco 5.2. Il medioevo 5.3. Dai modi ecclesiastici al1a tonalità bimodale 5.4. Consonanza
e dissonanza 5.5. Consonanze imperfette
6. Concetto di tonalità lllodale o polimodale .
6.1. Tonalità modale o polimodale 6.2. Accordi 6.3. Armonizzazione dei gradi della scala
6.4. Modi e armonizzazione a quattro voci sulla scala minore armonica 6.5. Modi e armonizzazione
a quattro voci sulla scala minore melodica ascendente 6.6. I quadrati armonici 6.7. Accordi a
cinque voci 6.8. Armonizzazione a cinque voci sulla scala diatonica maggiore 6.9. Armonizzazione
a cinque voci sul1a scala minore armonica 6.10. Armonizzazione a cinque voci sulla scala minore
melodica ascendente 6.11. Quadrati armonici applicati agli accordi a cinque voci
6.12. Rivolti degli accordi 6.13. Altri accordi 6.14. II legame armonico 6.15. Raddoppio e
omissione delle note dell'accordo 6.16. Accordi di sus4 6.17. Le tensioni 6.18. Accordi consonanti e dissonanti
7. Le cadenze
7.1. Cadenza semplice o perfetta 7.2. Cadenza plagale 7.3. Cadenza evitata 7.4. Cadenza
sospesa 7.5. Cadenza composta 7.6. Cadenza composta in minore
8. La modulazione
9. Gli strumenti traspositori
Seconda parte
La chitarra jazz
1. L'accordatura della chitarra
1.1. Gli armonici 1.2. Uso degli armonici per l'accordatura 1.3. Uso delle note per l'accordatura
1.4. Verifica dell'accordatura tra armonici e note
2. Impostazione ed esercizi fondamentali
2.1. La mano destra 2.2. Mano sinistra 2.3. Esercizi fondamentali 2.4. Estensione della chitarra
2.5. La diteggiatura 2.6. Scala diatonica maggiore a una e a due ottave 2.7. Scale minori
3. Gli accordi
3.1. Accordi maggiori. minori. di 6 e m6 3.2. Accordi di settima di prima specie 3.3. Accordi
di settima di seconda specie (m7) 3.4. Accordi di settima di terza specie (0) 3.5. Accordi di
settima di quarta specie ( ) 3.6. Primo derivato dell'accordo di settima di quarta specie (m)
3.7. Secondo derivato dell'accordo di settima di quarta specie (#5) 3.8. Accordi di settima di
quinta specie (°) 3.9. Esercizi 3.10. Accordi di nona di prima specie (9) 3.1 L. Accordi di nona
di seconda specie (m9) 3.12. Derivato dell'accordo di nona di seconda specie (m71b9) 3.13. Accordi
di nona di terza specie (01,9) 3. l 4. Derivato dell'accordo di nona di terza specie (°9)
3.15. Accordi di nona di quarta specie (.6.9) 3.16. Derivati dell'accordo di nona di quarta specie
3.17. Accordi di 71,5; 7:5 3.18. Accordi di 11 em11 3.19 Accordi di 7#9 3.20. Accordi di m7#9
3.21. Accordi di 13 3.22. Accordi di 6/9 3.23. Esercizi 3.24. Esercizi ritmici per la mano destra
4. I modi
4.1. Le scale modali 4.2. Esercizi tecnici 4.3. Arpeggi dei modi "SDM" 4.4. Esercizi sugli
arpeggi 4.5. Armonizzazione dei singoli gradi della scala
5. L' improvvisazione
5.1. Patterns sulla cadenza composta 5.2. Struttura dei brani 5.3. Analisi armonica, applicazione delle scale e improvvisazione
6. Scale pentatoniche
6.1. Introduzione 6.2. Esercizi tecnici 6.3. Considerazioni sulle pentatoniche
7. Il blues
7.1. Struttura e sviluppo del blues 7.2. Note blue (blue notes) 7.3. Applicazione delle scale e
degli arpeggi sul blues 7.4. Blues minore
8. Sostituzione degli accordi
8.1. Le sostituzioni principali: I specie (V7 e V9) 8.2. Le sostituzioni principali: II specie (m7)
8.3. Le sostituzioni principali: IV specie ( ) 8.4. Le sostituzioni principali: III specie ( ) 8.5. Le
sostituzioni principali: V specie (°) 8.6. Uso delle sostituzioni sulla cadenza II - V - I 8.7. Uso
delle sostituzioni sugli standard 8.8. Uso delle sostituzioni sul blues
9. Modi costruiti sulla scala minore melodica ascendente
9.1. Esercizi sui modi della Smma 9.2. Arpeggi sui modi della Smma 9.3. Esercizi sugli arpeggi
dei modi della Smma 9.4. Armonizzazione dei gradi della scala di F minore melodica ascendente
10. L' improvvisazione 2
10.1. Analisi 10.2. Studio dell'improvvisazione
11. Le scale diminuite
11. 1. Diteggiature delle scale diminuite 11.2. Esercizi sulle scale diminuite 11.3. Arpeggio
diminuito 11.4. Esercizi sull'arpeggio diminuito 11.5. Applicazioni delle diminuite sugli
accordi 11.6. Applicazione delle diminuite sul chorus di un blues