NESSUNA

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Randy - Vita e morte di Randy Rhoads

di Joel McIver

LIBRO IN ITALIANO

Joel McIver
RANDY
La storia di Randy Rhoads - dai Quiet Riot a Ozzy

Nonostante la sua vita sia stata tragicamente breve, Randy Rhoads si è affermato come uno dei chitarristi più importanti ed influenti della storia del rock e del metal.

Nel 1979 ha lasciato i Quiet Riot per andare a suonare con Ozzy Osbourne, che, appena licenziato dai Black Sabbath, era alla ricerca di un aiuto per rimettere in piedi la sua carriera.

Insieme hanno ottenuto un enorme successo di pubblico e di critica, realizzando due album che sono diventati dei veri e propri classici.

L’incredibile stile di Randy alla chitarra e il suo talento di compositore hanno dato un contributo fondamentale per riportare Ozzy ad alti livelli.

Nel 1982, quando è morto in un incidente aereo a soli 26 anni, non aveva ancora espresso il suo pieno potenziale.

Questo libro, attraverso le parole dei suoi amici, della sua famiglia, di musicisti e ammiratori, traccia la storia di Randy, dagli albori del suo prodigioso talento musicale alla sua improvvisa e scioccante fine.

“Ho detto a Bob Daisley, ‘Non credo che Randy durerà a lungo’... era troppo buono per vivere in questo mondo”.
Ozzy Osbourne, Aprile 1982

Joel McIver vive e lavora in Inghilterra, ed è al momento uno dei più affermati critici musicali rock in circolazione. Oltre a scrivere per numerose e blasonate riviste di settore, trova anche il tempo per occuparsi di cinema recensendo film per la rivista DVD Review. E scrive libri.

Dalla sua penna sono infatti usciti volumi dedicati a Metallica, Slayer, Tool e Slipknot e, più recentemente, a Glenn Hughes e ai Motörhead. I suoi libri hanno venduto decine di migliaia di copie in svariate lingue.
Musicalmente parlando, il suo cuore batte per il thrash della Bay Area, il death metal svedese ed il grindcore, ma non disdegna di ascoltare anche altri generi più o meno estremi.
Per Tsunami Edizioni ha pubblicato le biografie di Slayer, Black Sabbath, Tool, Cliff Burton, Motörhead e il volume I 100 più grandi chitarristi metal.

I Cicloni 11 - 224 + 16 pagine di foto - 16x23 - ISBN 978-88-96131-40-4 - 20,00 Euro

 

TITOLO ORIGINALE:

Crazy Train
The High Life and Tragic Death of Randy Rhoads
Series: Book
Publisher: Jawbone Press
Format: Softcover
Author: Joel McIver

Randall Rhoads, born in California in 1956 and cut down in his prime at the age of only 26, has been an immense influence on a whole generation of musicians in rock and metal. He first came to international prominence in 1979, when he was recruited from the cult metal band Quiet Riot to play with Ozzy Osbourne, who had been fired from Black Sabbath for his drink and drug addictions and was in urgent need of a co-writer to kickstart a solo career.

How and why Ozzy and Randy went on to find enormous success is one of the key themes of Crazy Train, named after the first and most famous Osbourne/Rhoads co-composition. It was Randy's pioneering combination of neo-classical soloing, catchy riffage and unforgettable songwriting which propelled Ozzy to stardom in his own right – even after thousands of Black Sabbath fans had written him off. The two albums which Randy recorded with Quiet Riot and the two with Ozzy showcase the young guitarist's immense ability, although the full extent of his talent may never have been revealed. In 1982 he died in an air crash, the victim of the pilot's cocaine-influenced misjudgment.

The parallels between Crazy Train and the author's best-selling To Live Is To Die: The Life and Death of Cliff Burton (Jawbone 2009) are intentional and obvious. Both books deal with a musical prodigy who died tragically in his mid-20s; both men have a vast following and a profile which has risen and risen in the years since their deaths; and both men have a large coterie of friends, family and associates prepared to tell their stories for the very first time.

 

Crediti foto:
Fronte copertina: Paul Natkin. Retro copertina: Ron Sobol.
Inserto fotografico:
Dove ci sono più di una foto per pagina, i crediti sono riportati in senso orario da in alto a
sinistra.
Pag 1 Tami Forward Collection;
Pag 2 (tutte) Tami Forward Collection;
Pag 3 Ron Sobol; Tami Forward Collection;
Pag 4 Ron Sobol; Fin Costello/Redferns/Getty;
Pag 5 Fin Costello/Redferns/Getty;
Pag 6 Fin Costello/Redferns/Getty;
Pag 7 (tutte) Larry Hulst/Michael Ochs Archives/Getty;
Pag 8-9 Paul Natkin;
Pag 10 Jon Seviert/Getty;
Pag 11 Paul Natkin;
Pag 12 Fin Costello/Redferns/Getty;
Pag 13 John Livzey/Redferns/Getty; Paul Natkin;
Pag 14 Paul Natkin;
Pag 15 Paul Natkin;
Pag 16 Stewart Cook/Rex Features.
Abbiamo cercato di rintracciare i proprietari dei diritti delle immagini utilizzate per questo
libro. In caso di errori od omissioni, vi preghiamo di contattare l’editore.www.tsunamiedizioni.com
Prefazione di Zakk Wylde ......................................................
Introduzione ........................................................................
Glossario .......................................................................... 
Capitolo 1 1956-1975................................................... 
Capitolo 2 1976-1979..................................................
Capitolo 3 Blizzard Of Ozz ............................................. 
Capitolo 4 1980 ........................................................... 
Capitolo 5 Diary Of A Madman....................................... 
Capitolo 6 1981 ........................................................ 
Capitolo 7 Dal 1 gennaio al 19 marzo 1982 ................... 
Capitolo 8 Le conseguenze........................................... 
Capitolo 9 Ozzy e i Quiet Riot, oggi .............................. 
Capitolo 10 L’eredità di Randy ....................................... 
Postfazione di Yngwie J. Malmsteen ................................... 
Discografia...................................................................... 
Ringraziamenti................................................................. 
Fonti .............................................................................. 

Quando Joel mi ha chiesto di scrivere la prefazione per questo libro su Randy, mi sono sentito più che onorato. Mi sembrava il minimo che potessi
fare, considerando l’incredibile impatto che Randy ha avuto sulla mia esistenza.
Mi ricordo che una sera io e Ozzy stavamo parlando di musica, quando ad un
certo punto lui mi ha detto: “Zakk, quando è esplosa la Beatlemania, quello è
stato un momento davvero magico della mia vita”. Gli ho risposto: “Tu e Randy
siete stati lo stesso per me”.
Ho sempre detto alla gente che ciò che distingue un gran musicista è che
non lo ascolti e basta – lo senti. Randy era tutto questo, e molto di più. Non
solo aveva l’aspetto di un eroe della chitarra, ma lo era sul serio, con una tecnica
spaventosa ed una pazzesca abilità compositiva. Inoltre, da Ozzy a qualsiasi altra persona con cui abbia mai parlato e che ha conosciuto o incontrato Randy,
tutti dicono che era il miglior ragazzo che avresti mai potuto incrociare. Era una bomba.
A nome di tutti i discepoli che portano nel sangue il culto di Randy Rhoads
(sono fi ero di essere tra questi), ringrazio Randy per essere un maestro, un’ispirazione, un eroe e per rendere la vita tanto più magica e speciale per tutti noi.

Zakk Wylde
2011

PREFAZIONE di Zakk Wylde

Benvenuti a Randy – Vita e Morte di Randy Rhoads: dai Quiet Riot a Ozzy,
la prima biografi a completa di un’icona che ci è stata portata via con
mezzo secolo di anticipo. Nonostante la sua carriera come chitarrista sia cominciata molto prima di emergere sotto i rifl ettori, Randy viene ricordato soprattutto per i dischi realizzati nei due brevi anni in cui era membro della band
di Ozzy Osbourne. I due album registrati con Ozzy – Blizzard Of Ozz (1980)
e Diary Of A Madman (1981) – hanno infl uenzato centinaia, forse migliaia, di
musicisti hard rock e heavy metal, molti dei quali ne hanno parlato approfonditamente con me per questo libro. Ad ogni modo, per le interviste di questa
biografi a non ho adottato un approcio frammentario. Avrei potuto chiedere
un contributo a centinaia di chitarristi famosi, ma invece mi sono concentrato
sulle persone essenziali – musicisti che conoscevano Randy, che hanno suonato
con lui, che da lui hanno imparato e sono stati ispirati. In più, ho aggiunto
i ricordi di un gruppo di suoi amici, persone a lui legate intimamente, e mi
compiaccio del fatto che Randy si avvicini quanto più possibile all’immagine
defi nitiva di quest’uomo incredibilmente talentuoso e compianto.
Forse avrete letto il mio libro precedente, Cli Burton – To Live Is To Die:
Vita e Morte del Bassista dei Metallica (pubblicato in Italia da Tsunami Edizioni), una biografi a che somiglia molto a questa, a partire dal titolo. Come
Randy, anche Cliff è stato un prodigio della musica morto giovane e, così
come con Cliff , il culto che si è propagato dopo la sua scomparsa rendeva
chiaro quanto sarebbe stato facile dipingere Randy come un santo. Questa è
una trappola da biografo che ho cercato di evitare, sebbene non sia stato facile
visto che quasi nessuno ha una parola cattiva da spendere nei suoi confronti.
Oltre ad essere stato, a detta di tutti, un ragazzo onesto, premuroso e generoso,
era anche umano ed in questo libro ho fatto il possibile per ritrarlo così, con i
suoi pregi e i suoi difetti, come li abbiamo tutti noi. Randy non è un’agiografi a
insensata: è un tentativo di mostrare esattamente chi era Randy Rhoads e – per
estensione – quale incredibile perdita abbia signifi cato la sua crudele e inutile morte per chiunque ami la musica rock. È impossibile sapere cos’avrebbe

INTRODUZIONE

continuato a fare Randy se fosse vissuto: l’unica certezza è che sarebbe stato
qualcosa di pazzesco.
Questo libro parla della storia di Randy, ovvio, ma c’è molto di più. È
anche la storia dei primi passi di Ozzy alla conquista di una notorierà indipendente dopo aver lasciato i Black Sabbath; la storia di circa una dozzina di
musicisti chiave i cui percorsi si sono incrociati, rendendo qualcuno più felice
di altri; ed infi ne, la costruzione di una leggenda la cui reputazione è difesa
da alcune, dovremmo dire, persone “uniche”. È la loro variopinta infl uenza a
donare a questo libro una marcia in più...
Joel McIver

Quello di destino è, nel migliore dei casi, un concetto molto nebuloso, un
concetto che solo uno scrittore non troppo di classe invocherebbe nella
primissima frase di un libro. Però sembra proprio che Randall William Rhoads
fosse destinato ad eccellere nel campo della musica.
Il genio di Randy, e non è un’esagerazione defi nirlo così, si è inizialmente
sviluppato sotto la guida della madre, Delores Rhoads. Da sempre insegnante
di musica, Delores è nata nel 1920, si è laureata alla UCLA e ha insegnato nel
circuito scolastico di Los Angeles prima di sposare il collega maestro di musica
William Arthur Rhoads e fondare una scuola con il nome Musonia, nel 1949.
Situata al 12111 di Tiara Street nella North Hollywood, in California, dove
opera tuttora, la scuola è stata completata nel corso degli anni, come ricorda
Delores. “Siamo partiti da zero”, ha detto. “Abbiamo iniziato a lavorare qui nei
primi anni ’50, ma non l’abbiamo costruita tutta subito. C’è voluto un bel po’
di tempo”.
Poco dopo aver aperto e avviato la scuola, la famiglia Rhoads si è trasferita
nella piccola città di Burbank e ha iniziato ad espandersi. Prima è arrivato un
fi glio, Douglas, nel 1951, poi è apparsa una figlia, Kathy, nel 1955 e alla fi ne è
nato Randy, chiudendo il cerchio il 6 dicembre del 1956. Purtroppo, qualsiasi
armonia domestica di cui la famiglia ha potuto godere, nonostante lo sforzo di
badare a tre piccoli bambini, ha avuto vita breve perché nel maggio del 1958,
quando Randy ha appena 18 mesi, William Rhoads lascia sua moglie e i suoi
fi gli per motivi non noti. Ogni tanto tornerà a trovarli, ma per quanto tempo e
quanto spesso non è mai stato rivelato.
Né Delores né i suoi fi gli hanno mai spiegato perché William se ne sia andato. Tutto quello che sappiamo di lui è che ha due fratelli, è nato a Nowata,
in Oklahoma, nel 1920 – stesso anno di Delores – ed è cresciuto a San Diego,
in California. Ha prestato servizio nelle forze armate degli Stati Uniti come clarinettista e sassofonista in un’unità radio a Santa Ana, prima di seguire la professione di insegnante. Quattro anni dopo aver lasciato la famiglia, ha lavorato
come rappresentante delle vendite per diversi produttori di chitarre e nel 1969

si è spostato in Connecticut: forse il suo trasferimento nella parte opposta del 

Paese non ha favorito il rapporto con i figli, allora adolescenti. Ha passato i successivi ventitré anni come direttore d’orchestra di una scuola, nel 1992 è andato
in pensione e si è dedicato al volontariato per la chiesa di Winsted, una città tra
Boston e New York. È morto nel 1999 all’età di 79 anni, lasciando la sua seconda
moglie, i loro fi gli e i suoi nipoti.
La situazione fi nanziaria della famiglia Rhoads ha notevolmente risentito
dell’impatto causato dall’assenza di William. Anche se Doug, Kathy e Randy
avevano la radio, per alcuni anni non hanno avuto nessun giradischi o televisione. “Che tu ci creda o no, non avevamo lo stereo”, ha detto Kathy, “[quindi] in
giro per casa tutti suonavano la propria musica”. In un periodo in cui il senso
stesso dell’essere giovani era stato ridefi nito dal rock‘n’roll, e in una situazione in
cui fare musica era sia allettante che naturale, tutti e tre hanno cominciato a studiare degli strumenti. Nonostante Kathy non abbia continuato anche da grande,
i due fratelli Rhoads ne furono subito rapiti. “Mentre mia mamma era incinta
di me, occupava la prima fi la della Glendale Symphony Orchestra, e credo che
questo incida molto”, rifl ette Doug molti anni dopo. “Si trasferisce alla tua psiche e credo sia quello che è successo a me e a mio fratello”. Doug ha iniziato
da giovane ad usare il suo nome d’arte ‘Kelle’, pronunciato come ‘Kelly’. Come
spiega: “Kell è il mio secondo nome, ho aggiunto una ‘e’ fi nale ed è diventato
il mio pseudonimo. È strano quando la gente mi chiama ‘Doug’ perché poche
persone, a parte la mia famiglia, lo fanno”.
Randy era un bambino gentile che amava collezionare trenini e a cui piaceva
il profumo delle gardenie. Kelle ripensa a quando Randy era molto piccolo: “Mi
ricordo davvero bene il periodo prima che iniziasse a suonare la chitarra. Era
molto intelligente e prendeva bei voti a scuola senza nemmeno sforzarsi troppo.
La cosa che dovrebbe valorizzare l’impressione che chiunque ha di Randy è che
era davvero buono. Cavolo, è stato forse l’essere umano più buono che abbia mai
incontrato. Non credo avrebbe mai potuto off endere nessuno, non l’ho mai visto
arrabbiarsi. Ecco, da bambino era così”.
A tempo debito, Randy ha cominciato a studiare chitarra insieme a Kathy,
mentre Kelle suonava il piano ed imparava a cantare. Per le lezioni usava una
vecchia Gibson acustica che apparteneva a suo nonno materno. Kelle ha poi ricordato: “Il padre di mia mamma – che era dottore – suonava la chitarra… così, 

per hobby, e aveva una vecchia Gibson Army/Navy Special scura del 1918. Mio
fratello l’ha trovata e ha iniziato a suonarla… Non c’era scritto Gibson nemmeno sulla paletta, ma solo all’interno della chitarra.”
Randy si mise subito a giocare con la Gibson vecchia di quarant’anni, imparando a conoscerne il tocco, e a prendere lezioni, il modo necessario per migliorare. “Ho semplicemente iniziato a cercare di capire alcune cose da solo, perciò
quando sono arrivato a lezione la prima volta avevo già abbastanza idea di cosa
fare”, ha detto più avanti. Delores gli ha insegnato anche un po’ di pianoforte per
dargli le basi della lettura musicale. “Randy ha cominciato a studiare nella mia
scuola quando aveva circa sei anni e mezzo”, ha detto. “Avevamo una vecchia Gibson acustica che apparteneva a mio padre. Randy l’ha presa e l’ha amata subito
dal primo istante – o almeno da quando è stato abbastanza grande per riuscire a
tenerla in mano e farci qualcosa”.
Sin dall’inizio, Delores ha impresso in Randy e Kelle la necessità di capire i
fondamenti della musica – ritmo, melodia e armonia. Anziché ascoltare con il
giradischi la canzone che gli piaceva, Delores incoraggiava i fi gli ad aff errare la
melodia a orecchio e a risuonarla con la chitarra o con il piano. In questo modo,
hanno imparato ad elaborare la tonalità e la misura di un brano.
“Ci siamo potuti permettere la TV o lo stereo abbastanza tardi rispetto alla
maggior parte delle persone, perciò in casa non c’era molta musica da ascoltare”,
ricorda Delores. “Quindi Randy doveva crearsi le cose da solo”. Anche se capiva
il fascino che la musica pop esercitava sui suoi figli, i suoi gusti erano più raffi nati. Ha spiegato: “Ovviamente io sono sempre rimasta sul lato classico. Ho
suonato professionalmente per un po’ e ho insegnato musica – soprattutto la
tromba – nelle scuole pubbliche”.
Ma i brani acustici che imparava dai libri di testo andavano bene sino a un
certo punto, e Randy rimase conquistato dalla passione di Kelle per il rock‘n’roll.
Come ricorda quest’ultimo: “Mi piacevano i Beatles, e in questo senso ho chiaramente infl uenzato Randy e mia sorella, perché sai… quando il figlio maggiore
dice ‘Questo è veramente figo’, gli altri lo seguono: ‘Ok, vediamo cosa pensa sia
figo’”. Di conseguenza, Randy voleva muoversi in quella direzione. Uno dei suoi
primi ricordi musicali è quando strimpellava il flamenco ‘Malaguena’ con una
vecchia chitarra classica, ma si mise ben presto a rifare le canzoni che sentiva alla
radio, ad esempio ‘Gloria’ e ‘Louie Louie’.

RANDY - Vita e morte di Randy Rhoads

Come ha raccontato Delores, Randy si è stancato presto di suonare la chitarra folk in acustico, e voleva passare a quella elettrica. In quel periodo c’era
un buon insegnante a scuola, un uomo chiamato Scott Shelly, e così Delores gli
permise di cambiare. Usava l’unica chitarra elettrica che la scuola possedeva a
quei tempi, una vecchia Harmony semiacustica con i fori ad “eff e”.
“Randy l’amava davvero tanto”, ha aggiunto. “La suonava sempre, non la
lasciava mai. Era veramente appassionato. In tutti gli anni che ho insegnato – e
sono molti – non ho mai visto uno studente così dedito. Da ragazzino, quando
era al telefono, teneva il ricevitore con la spalla e intanto continuava ad esercitarsi”.
Alcune delle prime infl uenze di Randy possono essere rintracciate nella musica che scopriva quando viaggiava con la sua famiglia attraverso gli Stati Uniti.
Come ha spiegato Delores: “Giravamo per l’America – ho fatto di tutto per farli
viaggiare spesso. Abbiamo attraversato il Paese fi no a New York. Questo prima
che Randy fosse adolescente. Viaggiavamo molto in treno – ci piaceva un sacco.
Credo sia stato questo ad aver infl uenzato Randy [a collezionare trenini] più
avanti. Poi, io e lui siamo stati a Chicago. Avevo qualche proprietà della mia
famiglia in Illinois e ci siamo andati un paio di volte in treno e poi giù, fi no a
New Orleans. Per Randy era stimolante, musicalmente parlando. Siamo rimasti
a New Orleans per qualche giorno. Siamo stati anche al Grand Canyon e in
New Mexico – avevo degli amici lì. Sì, abbiamo girato molto in treno. E questo
è quanto, direi, tra gli otto e i sedici/diciassette anni”.
È fondamentale notare che Randy non aveva un particolare idolo della chitarra a cui ispirarsi per imitarne lo stile. Fin dall’inizio, voleva conoscere i meccanismi della musica per farli suoi, anziché chiedere al suo insegnante di mostrargli
come copiare qualche musicista aff ermato. Come ha detto in un’intervista: “Ancora oggi, non ho un eroe chitarrista… Quando ha iniziato a piacermi il rock,
l’unico mito che avevo era Elvis Presley. Pensavo fosse il migliore, ma a quell’età
non sapevo ancora cosa signifi casse suonare la chitarra solista. Ero troppo giovane per dire ‘Ehi, è davvero bravo’”.
Come narra la leggenda di casa Rhoads, da quando iniziò con la chitarra
elettrica Randy ci mise un solo anno a superare il proprio istruttore. Come ha
spiegato Delores: “Il maestro è venuto da me e mi ha detto ‘Gli ho insegnato
tutto quello che sapevo’. E gli ho risposto ‘Oh, ma dai…’. Ho pensato stesse

Capitolo 1: 1956 - 1975 

scherzando. Mi ha risposto, ‘No, non scherzo. Sono serio’. Da quel momento,
per quanto riguarda la chitarra elettrica Randy ha continuato da solo. Suonava
e suonava e arrivava a capire le cose e in pratica si è costruito un suo stile… non
aveva dischi da ascoltare, il che era positivo perché ha sempre insistito molto con
l’idea di sviluppare un proprio modo di suonare senza dover copiare”.
Le lezioni hanno accompagnato Randy fi n qui. Ha ammesso anche lui che la
maggior parte della sua conoscenza della chitarra arriva dal periodo successivo,
in cui ha fatto l’insegnante, più che da quando era studente – e anche che studiare non era roba per lui. Ha dichiarato: “Ho provato ad andare a lezione ogni
tanto, ma non mi trovavo. Non avevo pazienza. Quando poi ho ricominciato da
adolescente, ho studiato musica classica e mi ha fatto benissimo”.
Una cosa da tener presente è che la chitarra rock, agli inizi, non era la disciplina complessa che è oggi. È vero che l’eroe di Randy, Elvis Presley, ha prodotto
canzoni basate sulla chitarra già dalla metà degli anni ’50, ma quando Randy è
passato dall’acustica Gibson all’elettrica Harmony, ovvero meno di un decennio
dopo gli anni del rock‘n’roll di Elvis, l’arte dell’assolo era ancora una cosa nuova.
I Beatles, il cui dominio della scena pop degli anni ’60 è stato incredibile, non
hanno iniziato ad introdurre assoli complessi nelle loro canzoni fi no alla fi ne
della decade, mentre i Rolling Stones – un’altra grande ispirazione per Kelle e
Randy – si sono sempre concentrati sulle chitarre ritmiche per le loro melodie.
È nel blues, americano ed inglese, che la chitarra solista fi orisce veramente verso
la metà del 1960, ma sembra che a Randy il genere non interessasse molto. Per
quanto riguarda la musica che Randy ascoltava dalla sua radio, in un mono scricchiolante, la Motown si basava sul groove, il folk sull’abilità del fi ngerpicking e
il pop non aveva praticamente assoli. Qualsiasi cosa Randy avesse imparato sulla
chitarra solista in quel periodo, non era molto.
Non che sua madre gli lasciasse prendere una pausa dallo studio. I suoi primi concerti sono stati con il complesso della scuola, che si esibiva ogni fi ne
settimana alla Musonia. Sapendo che i suoi studenti – che arrivarono a 250 nel
momento di maggiore espansione della scuola – avrebbero dovuto suonare in
gruppo come parte della loro futura educazione, Delores aveva deciso di riunirli
in un’orchestra, di fronte ad un pubblico. “Randy in quel periodo doveva avere
sugli otto anni, forse era anche più giovane”, ha ricordato. “Ma si sedeva lì e suonava con il cuore in mano, perché gli piaceva. Già allora cercava di fare le cose da 

solo. I suoi amici si accalcavano per vederlo esibirsi e Randy non si accontentava
di suonargli quel tipo di musica semplice, da banda, ma divagava e faceva cose
che nemmeno io conoscevo, forse erano le hit del momento”.
Anche se il complesso della Musonia suonava le canzoni che passavano alla
radio, questo non voleva dire che gli fosse permesso trascurare la lettura degli
spartiti. “Ai miei studenti ho sempre fatto contare e leggere molto attentamente,
tutto nel modo giusto, quindi Randy era facilitato in questo senso”, ha spiegato.
“Per suonare nel piccolo gruppo che avevo in quegli anni, Randy leggeva gli
spartiti mentre suonava. Li chiamavano in un modo strano, ma per me rimaneva
comunque sempre musica. Doveva leggere perché altrimenti non poteva suonare nel gruppo. Ci metteva l’anima, ed è una cosa davvero importante… diceva
‘Suoniamo con passione, anche se lo facciamo solo per divertimento’”.
Gli spettacoli del venerdì sera hanno spinto i fratelli Rhoads a formare un
gruppo al di fuori della scuola – dove ci si poteva presumibilmente rilassare un
po’ di più rispetto all’ambiente rigoroso che si percepiva alla Musonia. Come
tutte le band di adolescenti da tempo immemore, anche loro hanno condiviso
la sala prove con l’auto di famiglia. Come ha ricordato Kelle: “Avevamo i nostri
piccoli gruppi ed improvvisavamo nel garage, e questo alla fi ne ha portato alla
prima vera band. Direi che si faceva molto rock‘n’roll… Appena esplosero [i Beatles], Randy era davvero piccolo, un bambino. Io non avevo ancora dodici anni,
ma mi colpirono molto lo stesso”.
Donna religiosa, Delores ha mandato i suoi tre fi gli a una scuola elementare
privata, la First Lutheran School di Burbank. Come ha poi detto Kelle: “Mia
mamma è profondamente credente. Non siamo dei fanatici, ma sì, abbiamo
ricevuto un’educazione cristiana”. Lì, Randy ha incontrato un bambino di nome
Pete Wilkinson, più grande di tre anni. Wilkinson, che ha raramente se non
addiruttura mai parlato della sua amicizia con Randy, spiega: “Io e Randy siamo
nati entrambi a Santa Monica e la prima volta che l’ho incontrato era il 1965, lui
aveva otto anni e io undici. Mia sorella usciva con suo fratello maggiore Kelle e
così ho conosciuto la sua famiglia. Ho fi nito per essere il primo ragazzo di Kathy
Rhoads, nel 1966. Andavamo sempre in spiaggia. La prima volta che ho sentito
Randy suonare la chitarra, mi ha sconvolto. Era come un jukebox vivente”.
Un’altra fi gura importante è Kelly Garni, un anno più giovane di Randy.
Come ricorda Garni: “Io e Randy vivevamo vicini a Burbank, ma all’inizio non ci Capitolo 1: 1956 - 1975 19
 

conoscevamo perché lui andava a scuola alla Lutheran ed era più grande di me di
circa un anno. Quando per lui arrivò il momento di trasferirsi in una scuola pubblica, ci siamo trovati entrambi in seconda media. Molti ragazzini arrivavano da
altre scuole elementari, quindi era come sentirsi gettati in un covo di sconosciuti”.
La scuola che Randy e Kelly hanno frequentato era la John Muir Junior
High, un istituto ragionevolmente rispettabile che rifl etteva lo status generale di
Burbank. Come spiega Garni: “Burbank rappresentava la classe media, una città
abbastanza piccola con una popolazione di 50.000 persone. Era quella che in
America chiamiamo ‘città incorporata’, vuol dire che non fa parte di una contea
ma ha una sua entità separata. Era un posto sicuro dove crescere, se non consideriamo i problemi che avevamo a scuola”.
I problemi a cui si riferisce Garni erano, ripensandoci, inevitabili. Persino da
adulto, Randy ha raggiunto solo 1.68m circa di altezza, e il suo corpo era proporzionalmente sottile, anche se abbastanza atletico. Inoltre, aveva questa pettinatura bionda cotonata che ha cominciato a coltivare nei primi anni dell’adolescenza, ed era quindi un ovvio bersaglio per la ghenga di bulli della John Muir
Junior High. Garni, anche lui parte della minoranza di outsider, ha assistito da
vicino a questa spiacevole attenzione.
“Ho visto Randy in giro e mi sembrava interessante”, racconta, “quindi dopo
qualche giorno sono andato da lui e mi sono presentato. Gli ho detto ‘Ehi, come
va?’. Era diverso da tutti, una diff erenza curiosa, ed era l’aspetto la cosa che risaltava di lui. Era carismatico e aveva i tratti di una persona molto speciale. Non
si vestiva come gli altri ragazzi e portava i capelli a modo suo – aveva un taglio
stile Beatles”.
Un’altra amica di scuola, Tami Forward, si era accorta della strana capigliatura di Randy: “La mia prima impressione di Randy è stata ‘Cosa gli è successo ai
capelli?’. Li aveva tagliati dritti proprio all’altezza della collottola ed era strano”.
E ancora, come spiega Kelly: “Camminava con molta grazia: tutti i suoi movimenti erano eleganti. Io lo avevo notato, ma la cosa brutta è che l’avevano notato
tutti e quindi nessuno voleva veramente avere a che fare con lui. Gli stavano
lontano. Eravamo davvero diversi rispetto agli altri ragazzi che continuavano a
picchiarci, seguirci e minacciarci”.
Pete Wilkinson aggiunge: “Ogni tanto gli facevo da guardia del corpo. Veniva preso spesso di mira perché sembrava una ragazza. Gli dicevano ‘Sei una

 

checca, frocio’ e non lo lasciavano in pace: non capivano che tipo era. Quando 

suonava ai concerti, gli stessi ragazzi che se la prendevano con lui lo adoravano.
Era abbastanza assurdo. Ma a lui non importava. Era un ragazzo molto modesto.
La scuola era buona e Randy era un bravo studente, ma era interessato più alla
musica che al resto. Già allora sapeva quale sarebbe stata la sua strada”.
Fortunatamente suo fratello maggiore Kelle Rhoads e i suoi amici erano
spesso in giro per evitare che gli insulti diventassero troppo pesanti, ma il fallito
inserimento di Randy nella John Muir ha fatto sì che si allontanasse ancora di
più dall’istruzione, concentrandosi invece sulla musica. Avendo suonato un paio
di concerti per i suoi amici ed essendo stato colpito dall’amore per lo spettacolo,
Randy non poteva immaginare la sua vita diversamente. “Ho iniziato a fare jam
session intorno ai dodici, tredici anni”, ha ricordato, “e mi son detto: ‘È fatta.
Voglio farlo per davvero’. La prima volta che sono salito su un palco e ho suonato
di fronte a della gente, è stata una sorpresa… hanno iniziato ad applaudire, ero
sconvolto. Dove sono cresciuto, la cosa più fi ga era esibirsi alle feste. Nella mia
zona c’erano molte band e tutte suonavano ai party. Mi piaceva. Non vedevo
l’ora che arrivasse il weekend successivo per esibirmi”.
Nonostante la carenza di motivazione, Randy era bravissimo a scuola: “Era
un ragazzo molto intelligente”, ha detto Kelle ad un intervistatore. “Prendeva
ottimi voti e non doveva nemmeno fare fatica. Era molto intelligente. E la cosa
da sottolineare, qualsiasi cosa scriverai di lui ed indipendentemente da come la
gente si rapportava con lui, è che era davvero gentile. Cavolo, non avresti potuto
incontrare nessuno più buono di lui. Sono sicuro che anche altri la pensano così.
Forse è l’essere umano più gentile che abbia mai conosciuto. Non aveva un solo
nemico – nemmeno uno. Era un ragazzo così educato che non credo abbia mai
potuto off endere nessuno. Ed era così anche da piccolo. Una persona meravigliosa”.
Il percorso musicale di Randy trovò una spinta in Kelly Garni, anche lui
deciso a darsi alla prima arte. Anche se Randy aveva solo tredici anni, o quasi,
quando si sono incontrati, aveva già raggiunto un livello avanzato – e quando
Garni è entrato in contatto con la famiglia Rhoads (traboccante di talento), ha
realizzato d’aver bisogno di fare un passo in avanti e di unirsi a loro. “Quando
l’ho conosciuto stava studiando le parti soliste”, ricorda Garni. “Era già diventato un valido musicista ritmico. Abbiamo iniziato a vederci nelle rispettive case e Capitolo 1: 1956 - 1975 21
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ho incontrato la sua famiglia, dove tutti sapevano suonare degli strumenti – mi
sentivo un po’ escluso, quindi ho detto, ‘Vorrei suonare qualcosa anch’io. Forse
mi potrebbe piacere la tastiera’. ‘No no no’, mi ha risposto lui. ‘Tu non vuoi
questo. Sono strumenti grandi e pesanti da portare in giro e sono costosi. Tu devi
fare il bassista’. E io, ‘Bassista?’. ‘Sì, è come la chitarra solo che ha meno corde’.
Ho pensato dovesse essere abbastanza facile, così mi feci dare un basso’.
Continua: “Da lì, ha cominciato a farmi da maestro. Aveva bisogno di una
base musicale su cui appoggiarsi mentre suonava gli assoli, così mi insegnava
la frase ritmica, che io ripetevo all’infi nito mentre lui ci provava sopra le sue
parti. [...] Crescendo, imparavo osservandolo. Ogni giorno andava a lezione, o
un paio di giorni a settimana. Tornava a casa e diceva, ‘Ehi, ho imparato questo
nuovo lick. Vediamo che pattern ci puoi fare sopra’. Quindi guardavo le sue
dita. Tutti i giorni, per anni, è andata così. Lo facevamo ogni singolo giorno. E
mi sono come de-condizionato al suo modo di suonare. Lo vedevo migliorare
continuamente, a piccoli passi, e stiamo parlando di nove anni. Quando è diventato davvero, ma davvero bravo, io ero ormai abituato a sentirlo. La gente mi
chiede sempre, ‘Com’era stare in una band con un chitarrista così incredibile?’.
E io rispondo ‘Non mi rendevo conto di essere in una band con un chitarrista
incredibile’. Sapevo che era bravo e che piaceva alla gente”.
A questo punto, Randy aveva comprato una seconda chitarra elettrica dal
padre rappresentante: per quanto possa sembrare improbabile, si trattava di
un’Ovation rossa. “Mio padre ha lavorato per Gretsch e Ovation”, ha spiegato
Kelle. “Ne ha data una rossa a Randy, non so il modello, era una ‘hollow body’.
Non l’ha usata per molto tempo”. Anche se il suono dello strumento non sembrava avvicinarsi al lamento morbido e un po’ blues per cui diventerà famoso,
Randy ha amato quella chitarra e ha intensifi cato i propri sforzi.
Kelle ha poi spiegato: “La mia prima band è stata anche la prima di Randy.
Abbiamo formato il gruppo assieme quando lui aveva quattordici anni… Io
suonavo la batteria, Randy la chitarra ritmica… in quel periodo, non pensava
ancora che sarebbe diventato un solista. La band è rimasta in piedi per quattro o
cinque mesi e suonavamo alle feste e agli spettacoli nella scuola di mia mamma”.
Ha aggiunto: “Non riuscivamo a trovare un nome per la band, quindi le abbiamo dato il secondo di mia mamma. Da nubile si chiamava Delores Violet Kell,
abbiamo preso Violet ed è diventato Violet Fox”

... CONTINUA SUL LIBRO... RANDY - Vita e morte di Randy Rhoads

Delores supportava il gruppo dei figli: “All’età di tredici o quattordici anni,
Randy suonava alle feste, ai picnic nel parco e anche al Burbank Mall con la sua
piccola band. Suonava molto. Lo seguivo e l’aiutavo con gli strumenti”. Delores li ha anche fatti esibire nella sua scuola, come ha ricordato Kelle: “La band
somigliava molto a quello che faceva Alice Cooper, davvero… io avevo circa
diciannove anni e Randy quattordici, una cosa così. Organizzavamo concerti alla
Musonia e facevamo anche una cosa particolarmente elaborata con tutte le sedie
che mia mamma teneva per i complessi, piccoli complessi jazz, e per le orchestre.
Le sistemavamo insieme alle poltrone e alle panche che trovavamo ed invitavamo la gente, quello era il pubblico. Era ben più che un paio di persone. Era più
aff ollato di com’è il Whisky [a Go Go] oggi… Ci divertivamo”.
Stranamente, ci sono voci contrastanti sui Violet Fox, dipende da con chi
parli. Kelly Garni è irremovibile sul fatto che la band fosse poco più che il prodotto di un litigio infantile. Spiega: “Parlano dei Violet Fox e di tutte quelle
band, ma onestamente i Violet Fox erano... sono esistiti solo perché io e Randy
abbiamo avuto una discussione tra ragazzini e non ci siamo parlati per un paio
di settimane. In quel periodo ha suonato la chitarra e cantato (con Kelle Rhoads
alla batteria) ad un piccolo concerto alla Musonia, senza bassista. Ecco tutto ciò
che hanno fatto i Violet Fox, ma la gente cerca di trasformarla in chissà quale
grande band originale”.
Tami Forward, a quel tempo una cara amica di Randy, aff erma che lo scopo
principale dei Violet Fox era di cercare di tener lontani da lui i bulli. Come racconta: “I Violet Fox erano il motivo per cui i ragazzi avevano smesso di picchiar 

Prezzo: €20,00
€20,00

TONY IOMMI LIBRO IL MIO VIAGGIO TRA PARADISO & INFERNO BLACK SABBATH AUTOBIOGRAFIA LIBRO

IRON MAN. TONY IOMMI. 

IRON MAN. IL MIO VIAGGIO TRA PARADISO & INFERNO CON I BLACK SABBATH

LIBRO, AUTOBIOGRAFIA IN ITALIANO DEL CHITARRISTA DEI BLACK SABBATH E HEAVEN & HELL .

CASA EDITRICE: ARCANA

Tony Iommi, l'iron man della chitarra, L'operaio del rock, la fabbrica dei riff.

 

iOMMI HA ORIGINI CiOCiARE ! 

"Antony-o" Iommi in questo libro racconta tutta la sua vita, Dai ricordi di quando era bambino, la mamma Maria Valenti nata a Palermo (e non a caso il 7 settembre 1971 i BLACK SABBATH suonarono per la prima volta in italia al festival pop di Palermo al parco della favorita), le origini brasiliane della nonna e il nonno Iommi nato nella provincia di Frosinone, gelataio e produttore artigianale di salami, venditore ambulante di frutta e verdura, caldearrosto, i litigi dei suoi genitori con i vicinato, la fisarmonica le prime esperienze musicali, i primi gruppi, l'incontro con Ozzy, tutti i particolari della sua tecnica chitarristica, e le sue vicissitudini fino ai giorni nostri.

Un libro che potrete leggere sotto l'obrellone intrattenendo gli amici, Iommi non è uno scrittore, e il suo linguaggio è semplice, parlato, gli aggettivi che usa per descrivere gli avvenimenti non sono molti. L'unica parola che ci hanno fatto aprire il dizionario è stata: Sussiegoso (atteggiamento superbo), quando Iommi parla degli amici della sua prima moglie.

 

GLI INGREDIANTI DEL DNA PER AVERE UN CHITARRISTA HARD ROCK .

50% siciliano, 48% CIOCIARO, 2% Brasiliano (Forse)

Mancino,

la sua chitarra è la cosidetta ''diavoletto'' con le croci intarsiate, 

veste sempre di nero, 

Quando sale sul palco ha sempre una grossa croce al collo, 

Ha i Baffi a manubrio, 

il suo film preferito è ''L'esorcista'' ... 

 

suonare i bending con il mignolo e l'indice, il dito medio e l'anulare negli assolo.

Non riuscendo più a suonare tutte le note dell'accordo ha ''inventato'' quelli che poi si sarebbero chiamati i power chords.

suonare un'accordo e aggiungere la nota tonica con il vibrato per rimpimento.

Quella volta che le presero dagli skin head.

1969: Tour europeo, Ozzy parte senza valigia, i jeans che indossa e una camicia come cambio, e basta.
Ozzy sta aspettando gli altri fuori la porta di casa:    

-"Ozzy stiamo partendo per l'europa ! "- e lui: ''lo sò''
-" staremo via un po' di mesi " - ''Lo sò''

30 agosto 1969 primo concerto con il nuovo nome: Black Sabbath.

Suonano per 6 settimane a San Gallo in Svizzera. 4 concerti al giorno da 40 minuti davanti a 4-5 persone. Pagati con Salciccia e birra, niente soldi: miseria.

 

- La moglie snob.

- LE AVVERSITA'

- GLI SCHERZI

- GLI SCHERZI DA PRETE

 

Di solito non si consiglia a un'amico di scrivere l'autobiografia, ormai la scritta, leggitela.

 

19,50 euro – Collana Biografie – 390 pp. – con inserto fotografico

«Tony prende una chitarra, suona un riff, e pensi: “Questo è il massimo, non si può fare di più”. La volta dopo, ci scommetto un miliardo di dollari, se ne esce con un riff che ti rivolta come un cazzo di calzino» OZZY OSBOURNE

«Tony Iommi è il vero padre dell’heavy metal e uno degli esseri umani più grandi del mondo» BRIAN MAY

«Senza Tony non esisterebbe l’heavy metal» EDDIE VAN HALEN

«È colpa sua se io sono quello che sono» JAMES HETFIELD

Negli ultimi anni di attività dei Beatles, mentre America e Inghilterra erano ancora impantanate nel folk e nel rock psichedelico, emerse un nuovo sound, il sound della classe operaia che aveva radici nel rock duro e nel blues pesante suonati nei pub di periferia. Quel sound, Heavy Metal, sarebbe cresciuto fino a diventare uno dei generi più importanti del rock’n’roll, e i Black Sabbath furono gli artefici della sua diffusione mondiale. È impossibile sottostimare l’impatto che ebbero i Black Sabbath e il loro motore principale: il chitarrista, autore e leader Tony Iommi. Iron Man racconta la storia del gruppo che «Rolling Stone» ha definito “I Beatles dell’Heavy Metal” e svela i segreti dell’uomo che sta dietro l’icona rock. Tony non risparmia i dettagli della sua concitata infanzia, dei matrimoni falliti, delle tragedie personali, dei compagni di band, della figlia ritrovata, con tutti gli alti e bassi della vita di un artista. Qualsiasi avventura sia associata all’hard rock, i Black Sabbath la vissero per primi: le droghe, la dissolutezza, l’alcol, le critiche, i contratti, le conquiste, i ritorni, i cantanti, i manager, la musica, la follia, il metal.

Fondatore dei Black Sabbath. Tra i chitarristi più influenti di sempre, il suo stile e i suoi riff hanno definito i canoni base dell’heavy metal. Vive a Birmingham, in Inghilterra.

 

Indice

Introduzione. Il sound dell'heavy metal

l. La nascita di un Lupetto
2. Sono italiani
3. Il negozio di Park Lane
4. La scuola dei cazottoni
5. Dagli Shadows alle luci della ribalta
6. Perché non mi date semplicemente il dito?
7. Una carriera appesa a una corda ultra-sottile
8. Cincontro con Bill Ward e i Rest
9. Saltando da un lavoro all'altro e poi nel vuoto
lO. Come tre angeli hanno salvato l'heavy metal
Il. La faccenda si sposta terribilmente da sud verso nord
12. Ritorno sulla terra
13. Un flirt con i Tull in un Rock'n'Roll Circus
14. Gli uccelli del mattino colgono le prime canzoni
15. Da Earth a Black Sabbath
16. I Black Sabbath incidono BLACK SABBATH
17. Con un nuovo manager
18. Diventando paranoici
19. Sabbath, Zeppelin e Purple
20. È tutta qui l'America?
21. Buon compleanno stregoni
22. Le sorprese di Ozzy
23. Il mistero di un assassinio agli antipodi
24. Pesce volante
25. Numero 3, MASTER OF REALITY
26. No, davvero, è troppo ...
27. Bianche strisce e abiti bianchi
28. Air Elvis
29. Accecati dalla neve
30. Qui è il vostro capitano che vi spaventa a morte ...
31. Un matrimonio piuttosto in ... bianco
32. Nella grande casa
33. Uno contro la natura
34. Il pozzo si sta prosciugando
35. SABBATH BLOODY SABBATH
36. California Jam
37. Dove sono andati a finire tutti i soldi?
38. Un sabotaggio completo
39. Un energumeno al bar
40. lo in ECSTASY
41. ECSTASY in tournée
42. Noi teniamo duro
43. Ozzy se ne va
44. La setta scozzese di Susan
45. Dio vuole ma Don no
46. Bill si mette nei guai
47. Paradiso & Inferno
48. Accensione
49. Vinny dice Aloha
50. Black and Blue
51. Melinda
52. Amici per sempre
53. MOB RULES
54. La banda gira
55. Un mostro nel mix
56. Rinascita a The Manor
57. Questione di misure
58. L'ultimo rimasto
59. Il misterioso caso degli inquilini del piano nobile
60. Lovely Lita
61. Di nuovo insieme, per un giorno
62. Brilla, brilla Settima Stella
63. Glenn crolla, ma c'è un raggio di speranza
64. La ricerca dell'idolo eterno
65. L'agente delle tasse
66. Senza testa ma felice
67. Oh no, basta col caviale!
68. TYR e stanchezza
69. Di nuovo Paradiso & Inferno
70. Immobilizzato e ammanettato
71. In armonia con i fraintendimenti
72. Quello che avrebbe dovuto essere proibito
73. In volo da solista con Glenn Hughes
74. Vivere insieme separati
75. L'amore della mia vita
76. Reunion
77. L'incidente di Cozy
78. Bill, Vinny, e Bill e Vinny
79. Ruttando dopo un salsicciotto arrosto
80. IOMMI, l'album
81. Un'udienza con la Regina
82. Tanto di cappello a Rob Halford
83. Fuso di nuovo con Glenn
84. L'entrata nelle Hall ofFame
85. È per la pace
86. Heaven And Hell, tour e band
87. THE DEVIL YOU KNOW
88. Addio a un caro amico
89. Non sono un braccio destro
90 . Un bel posto

Ringraziamenti

 

Prezzo: €99,95
€99,95

Osbourne ozzy PAROLA DI OZZY Harry Shaw interviste-Black Sabbath-Randy Rhoads-zakk wylde-reunion

 

Osbourne ozzy, PAROLA DI OZZY. Di Harry Shaw

 

Nell'estate del 1980, Vinnie Appice sostituì Bill Ward alla batteria. Ozzy parlando di questa nuova line-up dei Black Sabbath la definì : "GEEZER E I TRE ITALIANI" ( Iommi, Padovana, Appice)

 

Il Libro non contiene pagine di musica.

 

Il suo nome è John Michael Osbourne,  ma il mondo lo conosce come Ozzy.

I primi quarant’anni di carriera di uno dei personaggi più controversi della storia del rock vengono qui raccontati attraverso le sue stesse parole, in una galleria imperdibile di aforismi e pensieri spesso più che irriverenti.

Harry Shaw ha selezionato le migliori  dichiarazioni mai rilasciate dal madman, ripercorrendone la vita e la storia attraverso gli anni con i Black Sabbath, la sua carriera solista, l’abuso di alcool e droghe, per arrivare all’incredibile successo televisivo ottenuto con il reality The Osbournes.

 

Il bello di essere Ozzy è che non importa con chi salirò sul palco, l’importante è che ci salga io.

Se ho imparato qualcosa stando in prigione? Si, ho imparato a non tornarci.

Io vivevo ad Aston e mio padre stava morendo per colpa del fottuto inquinamento industriale. Ma sai quanto cazzo me ne fregava dei fiori di merda e di tutte le stronzate degli hippy?

I Sabbath sono musica aggressiva per gente incazzata.

Eravamo noi a prendere le decisioni, e se ai produttori la cosa non andava bene, allora li massacravamo di botte.

Pensavo fosse un giocattolo di plastica, quindi l’ho preso in mano e gli ho staccato la testa con un morso. Poi ho pensato ‘Porca troia! Batteva le ali…'

Il ricordo più bello che ho di Randy Rhoads è semplicemente lui stesso. Era un talento incredibile.

Ho un chihuahua, un volpino di Pomerania, uno spaniel giapponese, un bulldog inglese, un altro chihuahua, un altro spaniel giapponese, un pastore tedesco, un boxer e un bullmastiff... e hanno tutti lo stesso sapore.

Ai tempi della scuola non potevo nemmeno vederlo. Non lo sopportavo per niente, e ogni volta che lo incontravo lo riempivo di botte. - Tony Iommi

132 pagine + 8 pagine a colori - 16x23 - ISBN 978-88-96131-11-4 - 15 Euro

 

Osbourne vi racconterà con grande sincerità che durante i tour, prima di salire i gradini del palco, gli vengono fatte 2 punturone mensili di cortisone. 
Che il suo psicoterapeuta gli ha prescritto di prendere il Prozac, un antidepressivo a base di steroidi, per l'ansia che si sentiva tutte le mattine.
che una birra è troppo e 10 sono poche.
Che Sharon prima era fidanzata con Tony Iommi, e poi con Randy.
Che fu cacciato dai Black Sabbath, perché non lo sopportavano più, e questa fu la sua fortuna.
Solo dichiarazioni, frasi, pensieri, e racconti di Ozzy.

INDICE

INTRODUZiONE .
IL FOLLE DELLE MIDLANDS - Gli anni formativi di John Osbourne a Birmingham .
INFLUENZE MUSICALI - Come il rock'n'roll ha ammansito la belva feroce .
SABBATH LIVES! - Le origini di un supergruppo .
SABBATH: LA MUSICA - Ozzy e il periodo d'oro dei Black Sabbath .
I SABBATH E OZZy - Critica e autocritica .
FUORI DALL'OSCURITÀ - Le strade si dividono .
VOLARE IN SOLITARIA - Gli anni della carriera solista, dal 1981 in avanti .
OZZy: LA MUSICA - Ozzy e la produzione musicale post-Sabbath .
SUICIDIO E CENSURA - Ozzy, l'America e i moralisti .
ISTINTO ANIMALE - Pipistrelli, colombe e l'Alamo '
PECCATI CAPITALI - Le sue dipendenze e come le ha vinte '
OZZy A CASA SUA - Un padre di famiglia con moglie e figli .
IN CASA E IN TRASFERTA - Ozzy in giro per il mondo :
I SABBATH DICONO LA LORO! - Cosa pensano di Ozzy gli altri membri del gruppo '
NON V'È PACE PER GLI EMPI- La sua eterna ossessione per il rock'n'roll '
I FAN E LE GROUPIE -II rapporto di Ozzy con i suoi sostenitori 
I FIGLI DEL SABBA - Cosa pensa Ozzy di chi si è ispirato a lui 
QUELLA VECCHIA MAGIA NERA - Le varie reunion con i Black Sabbath 
INVECCHIANDO IGNOBILMENTE -In lotta con lo scorrere del tempo 
CASA OSBOURNE - Lo show televisivo 
L'ULTIMA PAROLA - Cosa ha in serbo il futuro? 
 

Prezzo: €14,99
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SABBATH BLOODY SABBATH Joel McIver Biografia Anthony Iommi Ozzy Osbourne Butler Bill Ward BLACK SABBATH

SABBATH BLOODY SABBATH, Joel McIver. Biografia dei Black Sabbath, 424 pagine.

LIBRO, BIOGRAFIA DEL GRUPPO HARD ROCK BLACK SABBATH (  "I NONNI DELL'HEAVY METAL" )

IN ITALIANO

NON CONTIENE PAGINE DI MUSICA !

 

Questa biografia vi racconterà quasi tutto sulla vita e la musica del chitarrista Anthony Iommi, il cantante Ozzy Osbourne, il bassista Geezer Butler e il batterista Bill Ward. Insieme e nelle loro esperienze soliste.

Da un supergruppo originale come questo, creatore di un genere di musica rock e ispiratore di correnti metal, in attivo dal 1970 con potenti rock songs elettriche e delicate melodie acustiche, i fatti e le vicissitudini e le partecipazioni sono mumerosissime, ne elenchero solo alcuni:

Elenchiamo brevemente alcuni degli argomenti trattati

In questo libro si racconterà dei 4 di Aston, fin dalla nascita dal 1948, da quando erano bambini.

La mamma siciliana, e le origini italiane di Iommi.

titolo per titolo la storia di ogni canzone

Quando Ozzy rubò il disco Love Me Do dei suo gruppo preferito, i Beatles

Dell'incidente alle dita l'ultimo giorno di lavoro in fabbrica di Iommi, I dottori: - non potrai più suonare

Anthony smette di suonare, poi il suo amico e caporeparto lo obbliga a ascoltare il jazzista gitano Django Reinhardt che aveva avuto incidente alla mano e suonava con due dita. Allora a Iommi gli viene una gran voglia di suonare e sciolse una bottiglia di plastica del detersivo Fairy Liquid, modellando la plastica come ditali, applicando del cuoio bagnato con olio perchè non scivolasse sulle corde, riusci a ricominciare a suonare.

Dei suoi potenti Power Chords con vibrato, e gli accordi con intervallo di quinta suonati con 2 dita, quelle non ferite.

The Polka Tulk Blues Band e gli Earth, le prime formazioni a 6 con un sassofonista e un chitarrista slide

Di quando il bassista Geezer che suonava le parti di basso con la una chitarra Fender Telecaster

il loro primo Manager, l'onesto Jim Simpson, che li fà suonare prima dei Ten Years After di Alvin Lee

11 e 12 dicembre del 1968 Iommi si unisce ai Jethro Tull di Ian Anderson, e apparirà nel film “The rolling stones Rock'N'Roll Circus” dove conosce John Lennon, Eric Clapton.

Iommi - Con i Tull imparai che devi lavorarci sopra
Il Ritorno a Aston e ogni mattina alle 8,45 Iommi passa a prendere gli altri con il furgone per andare a suonare.

Aprile e agosto del 1969 sono allo Star-Club di Amburgo, lo stesso locale dove suonarono i Beatles, per 7 apparizioni da 45 minuti ogni notte, intrattendo il pubblico con la musica di Willie dixon, Howlin' Wolf, Lightnin' Hopkins, Muddy Waters.

Il 26 agosto 1969 il nuovo nome del gruppo, preso dal film con l'attore inglese Boris Karloff del 1963 del regista italiano Mario Bava. Libero adattamento da 3 racconti di:
Il telefono, tratto da un racconto Maupassant
I Wurdalak, Tratto da un racconto di Aleksej Konstantinovič Tolstoj (Sem'ja vurdalaka, 1839), l'episodio narra della terribile sorte che incombe su una famiglia vittima di una forma di vampirismo.
La goccia d'acqua, tratto da un racconto di Anton Čechov

Nel 1964 il regista Mario Bava dirigerà il film 'La strada per Fort Alamo', chissà se Osbourne l'aveva visto.

l'insicurazza e la timidezza di Osbourne

Song for Jim, una delle prime incisioni suona come un pezzo di Charlie Christian, con Jim Simpson alla tromba

I genitori si rifiutano di firmare il contratto per i loro figli minorenni
alla fine del 1969 sono al Regent Sounds Studios di Londra per registrare il loro primo album con 500 sterline.

L'autore di questo libro è un chitarrista e numerose sono le interviste prese dalla riviste specializzate
Gli esperimenti e l'uso delle corde spesse del Banjo per accordare più in basso,
Anche Blackmore usa le corde del Banjo ma per avere le corde più sottili

Dove e quando, in quali dischi è usata l'accordatura ribassata di mezzo, un tono, un tono e mezzo

Osbourne - Non volevamo assomigliare a nessuno.

per pubblicare il disco Jim Simpson riceve 14 no dalle case discografiche, la Vertigo è l'unica a dire di si

il 13 febbraio 1970 esce l'album Black Sabbath, dei Black Sabbath, con la canzone Black Sabbath

Ogni titolo è commentato, come l'uso dell'intervallo di quinta bemolle, quello delle diminuite

N.I.B. e la barba di Ward

Butler è l'autore di quasi tutti i testi delle canzoni. alcune parti del testo delle canzoni sono tradotti in italiano

Bonham testimone di nozze di Iommi

dopo l'uscita del disco gli offrivano per un concerto fino 2.500 sterline, ma gli ingaggi erano stati accordati mesi prima per 250 sterline,
Il gruppo vuole cancellare tutti gli ingaggi presi prima del loro successo, e rinegoziare il prezzo, Simpson non è d'accordo, e così litigano e cadono nelle grinfie dei due ex scagnozzi di Don Arden (l'Al Capone della musica Rock), che hanno imparato il mestiere e sono per conto proprio, le due losche figure: Pat Meehan e Wilf Pine

Pine sarà poi uno dei pochissimi non-americani ad essere stato accolto nella famiglia mafiosa del potente padrino Joe Pagano, come scritto nel libro the englishman and the mafia.

Nella pausa pranzo quando tutti sono fuori Iommi inizia a suonare un Riff, gli altri dopo poco partono in automatico, e ozzy ci canta sopra, dalla cabina Roger Bain chiede - bella cos'è? E Iommi - stavamo suonando così, niente di importante. Bain - Bene registriamola subito. Era Paranoid.

29 agosto 1970 esce l'album Paranoid

War Pigs e la guerra e i reduci del Vietnam

Iommi suona un'inaspettato flauto in Solitude, ( Looking for today )
in America fecero da supporto per due date ai Led Zeppelin
settembre 1971 suonano a Palermo !
Il tastierista degli Yes Rick Wakeman, suona con loro
cacciano il produttore Roger Bain
Supernaut è la canzone preferita da Frank Zappa
Iommi: - non abbiamo mai imparato le scale, abbiamo imparato con l'orecchio e col cuore
Iommi suona il Piano nella canzone Changes
Iommi tossisce in Sweat leaf

mentre erano nei sotterranei del castello di Clearwell per registrare il disco Sabbath bloody sabbath comparve un fantasma. Iommi e Butler lo inseguono, entrano nella stanza dove ha appena chiuso la porta, ma la stanza è completamente vuota!

Iommi suona la chitarra acustica, la chitarra classica, la steel guitar, il piano, il clavicembalo, flauto, la cornamusa, e i dottori gli avevano detto - non potrai più suonare.

La mediavelggiante Embryo, e la strumentale Orchid

Il Giappone rifiuta i loro visti di ingresso

Il ringraziamento alla Coke-Cola di Los Angeles

Il tour del disco "Volume 4" li portò il 19 Febbraio 1973 a suonare a Bologna

Oldham il manager dei Rolling Stones: - Meehan è un individuo la cui etica e onestà sono sospette

Il più grande sbaglio nel music business dei Black Sabbath.
Butler - La peggior cosa che abbiamo fatto dal punto di vista economico è stato quando avevamo 18 anni, e i nostri genitori si rifiutarono di firmare il contratto a nome nostro, così fummo noi a falsificare le loro firme sui contratti, un grosso sbaglio perchè poi non potemmo dimostrarlo in tribunale.
Iommi - Meehan con il contratto ci aveva legato mani e piedi, dovemmo pagarlo per poter mandarlo via.
Per questo incidono il pezzo The Writ, il precetto.
Meehan si acquista una catena di Hotels. 

Gennaio 1974 il nuovo manager è Don Arden.

Rissa da salon al casinò di Cannes tra l'ebreo Don Arden sua figlia Sharon, e Meehan per vecchi rancori.

chi ha provato a soffiare un gruppo a Don Arden è stato visto il giorno dopo penzolare a testa in giù fuori della finestra del grattacielo, mentre gli scagnozzi di Arden lo tengono per i piedi e con voce gentile gli chiedono - Cercherai ancora di provare a portarci via i Black Sabbath senza prima aver consultato Don ?

il 6 Aprile 1974 suonano al California Jam davanti a 200.000 persone paganti ($10), il festival dove un Blackmore furibondo ruppe la costosa telecamera al cameramen.

Geezer - i nostri testi sono avvertimenti contro i pericoli dell'occultismo

Geezer - la musica non dovrebbe mai predicare odio e intolleranza, non capisco queste nuove tendenze black metal.

Le minacce di morte perseguitano il gruppo, durante uno show saltano le luci e Ozzy rimane impietrito dalla paura

Osbourne - sul palco mi muovo sempre perché mi hanno detto un bersaglio mobile è più difficile da colpire.

Lo scrittore inglese Dennis Wheatley (Londra, 8 gennaio 1897 - 10 novembre 1977) ispiratore dei testi di Butler

David Walker, il cantante che sostitui Osbourne per alcuni mesi, prima del suo ritorno.

Alex Sanders, prete wicca che ebbe relazioni sessuali altalenanti con uomini e donne, Invitò nel 1970 i Black Sabbath a suonare per la sua setta a Stonenge, ma l'offerta fu rifiutata da un'Ozzy sorpreso, che dopo aver chiuso il telefono con occhi spalancati disse a Iommi: "ma questi sono matti sul serio ! " Il diniego scatenò le ire dell'occultista, allora Osbourne chiese a suo padre di fargli come protezione 4 croci in alluminio, una per ogni componente della band, da portare 24 ore al giorno!

La violenta omelia del cardinale O'Connor dal pulpito della cattedrale di New York contro Ozzy Osbourne.

Nel Texas cattolici anti-Sabbathiani rubano la dinamite da una miniera minacciando di far saltare il palco

Dopo aver visto il film l'esorcista, per la paura dormono tutti 4 nella stessa stanza.

Butler - le canzoni Paranoid e Am I going insane parlavano di come mi sentivo, ma la gente mi diceva esci va a fare una passeggiata col cane.
Osbourne, Ward, Butler cadono in depressione e devono prendere il Prozac, solo Iommi non ne soffre.

Iommi sviene per la stanchezza a Hollywood Bowl

L'incomunicabilità all'interno del gruppo e l'allontanamento di Osbourne

Dietro gli amplificatori durante una lite un furioso Geezer ubriaco minaccia con un coltello Malcom Young degli AC/DC

Butler ubrico per poco non si suicida, risvegliandosi in un letto insanguinato con il cuscino attaccato alla testa.

Inizio del 1979 Osbourne è allontanato, o si allontanò, per la seconda volta
L'avvocato di Ozzy - se vai via tu non prendi niente, se tu fai buttare fuori possiamo chiedergli qualcosa.
Osbourne è ubriaco tutti i giorni

Iommi va dietro Sharon

A Nashville Ozzy si addormenta in un'altro Hotel, la sera non lo trovano " Ozzy dov'è, dov'è Ozzy !!!" niente concerto. Il batterista si sostituisce, bassista anche, il chitarrista mmmh forse, ma il cantante ...

Iommi - voglio una distorsione più grassa, più crunch, fa arrivare gli ampli dall'inghilterra ma si rompono le valvole

Appice in 4 giorni si deve imparare i pezzi per il concerto alle Hawaii, davanti a 20.000 spettatori. ascolta contituamente i loro dischi e si scrive gli spartiti della batteria, a metà concerto piove e si cancellano tutte le note.

Novembre 1980 il primo tour in Giappone. Iommi sviene di colpo a cena dopo aver masticato un tramezzino per intossicazione alimentare da sushi con misterioso pesciolino velenosissimo.

Il reverendo australiano Fred Nile, gli fa' moltiplicare le vendite dei dischi

Butler e la bottiglia

Osbourne pipistrelli e colombe,
A San Antonio alle nove del mattino, vestito da donna con in mano una bottiglia di alcool fa' la pipì sul muro di Alamo, Dove morì Davy Crockett, 10 anni di esculsione dalla città
il giorno dopo è costretto a uscire dal ristorante a 4 zampe, tutti lo insultano. Un tizio gli urla: - Metti Cristo al primo posto !!! 

Ozzy ha una crisi isterica davanti a Don Airey e Rhoads, butta gli strumenti dalla finestra, offende tutti, lo ricoverano al manicomio per 15 giorni. Lo vanno a trovare lui ride, piange, ride, piange, ride, piange....
Il dottore gli dice: -la masturbazione è un segno di insicurezza.

19 marzo 1982 Don Airey fa il giro in aereo 2 minuti prima di Randy Rhoads

Ozzy - Rhoads mi aiutava a scrivere canzoni, mi ascoltava. Non come Iommi e gli altri.

Shake your head, registrato con Osbourne la Ciccone e Kim Basinger

Don Arden litiga irreparabilmente con la sua figlia Sharon per la gestione manageriale di Osbourne

Sharon condivideva il bere con Ozzy. nervosismo scatenato dall'alcol:
Ozzy durante un assolo di chitarra scende dal palco va a litigare con Sharon per poi ritornare sulla scena e finire la canzone

Le due teste calde italiane! Padovana e Iommi litigano nel backstage

Nessuna discussione, nessun confronto
Appice racconta che con i Black Sabbath quando c'era un problema non c'era modo di confrontarsi, di discuterne, di comunicare verbalmente. Con Iommi se c'è qualcosa che non va', manda sempre qualcun altro al suo posto o ti spedisce una lettera. E quando Anthony smette di parlarti che allora capisci che ti sta per cacciare dal gruppo, ma non te lo dice direttamente, lo leggi sul giornale.
Iommi ha fatto così con il primo produttore Jim Simpson, con Osbourne, Glenn Hughes, Bobby Rondinelli con tutti quelli che hanno partecipato ai Black Sabbath. Licenziati a distanza.
Appice - Se vuoi dirgli qualcosa devi costringerlo a sedersi e parlare. Ogni tanto mi rivolgeva la parola.

racconti diversi sullo stesso fatto in studio di registrazione, ci vediamo alle 2 in studio, ma Iommi stava al pub fino alla 5

Ritorna Bill Ward in studio
Arriva l'ex Purple Ian Gillan, menefreghista
David Donato, cantante
Jeff Fenholt di Jesus Christ Superstar, cantante
Lita Rossana Ford fidanzata con Iommi

Live Aid, 13 luglio 1985, 10 di mattina, tutti e 4 insieme !

Glenn Hughes ex Deep Purple, litiga con il Tour manager
Hughes licenziato senza parole, trova il biglietto aereo per tornare a casa sotto la porta dell'hotel

Ray Gillen, cantante - Iommi ti lascia libero di cantare, si siede accanto e ti descrive le sensazioni che deve dare il brano, il feeling.

presunti messaggi subliminali nelle canzoni di Ozzy

concerti in Sudafrica nel villaggio dei ricchi turisti bianchi razzisti, la gente per protesta gli lancia sul palco palline da tennis verniciate di nero. 

la scultura di Auguste Rodin L'idolo eterno

Gli scandali del telepredicatore Jimmy Swaggart e il video di Osbourne

Iommi e il gomito del tennista

Butler va a suonare con Osbourne

Ozzy a Mosca 12 e 13 Agosto 1989, la musica Heavy Metal in Russia è stata vietata per anni, è popolarissimo

l'amministratore delegato della compagnia aerea russa Varig a Osbourne - ogni volta che volete venire in Russia chiamatemi vi maderò gratis un aereo a prendervi.

Osbourne si beve 4 bottiglie di vodka e tenta di strangolare la moglie Sharon

Cozy Powell, spostituito - credevo che Tony fosse amico

Ritorna Appice

I Black Purple, i Deep Sabbath
I black Sabbath e gli ex Deep Purple / Rainbow
Ronald Padovana ex cantante dei Rainbow
Cozy Powell ex batterista dei Rainbow
Ian Gillan cantante dei Deep Purple
Glenn Hughes ex cantante Deep Purple
Craig Gruber ex bassista dei Rainbow
Don Airey poi tastierista di Osbourne, dei Rainbow e dei Deep Purple
Bobby Rondinelli ex batterista dei Rainbow
Martin Birch ex produttore dei Deep Purple

L'elenco di tutti quelli che hanno collaborato con il gruppo:
Dave Walker, il cantante
Geoff Nichols, basso, tastiere
Gerald Woodroffe, tastierista
Don Airey, Tastierista, ex Rainbow, Deep Purple (NEVER SAY DIE!)
Ronald Padovana, cantante, ex Rainbow
Martin Birch produttore dei Deep Purple
Stilwell, produttore
Joey De Maio, pirotecnico, poi bassista
Vinnie Appice, batterista

con Osbourne:
il chitarrista Gary Moore
Bernie Torme, chitarrista, ex Gillan
Rhandy Rhoads
Brand Gillis
Zakk Wylde
e tutti gli altri

fotografie Bianco e nero, e molto, molto, moltissimo altro

Come Compone Iommi - potremo fare così, che ne pensi, proviamo ?
come compone Blackmore - voglio che sia così !

Arriva la voce del concittadino Rob Halford dei Judas Priest

La reunion di Costa Mesa 1992

Bobby Rondinelli

I Body Count

Gli album da solo di Butler e Bill Ward

per i concerti

Butler - se dicevi qualcosa ferivi il loro ego, non potevi dire a Iommi che quello che suonava non era un gran chè, l'unica era andare avanti facendo finta che tutto va bene.

Iommi - non seguite le mode, credete nella vostra musica

L'Ozzfest

Osbourne - la musica va sempre separata dalle persone che la suonano

I dischi in vinile e i CD di Osbourne sono diversi, le parti di basso e batteria sono state riregistrate nel 2002 da Mike Bordin e Rob Trujillo, al posto dei componenti dell'epoca Lee Kerslake e Bob Daisley.

Il successo della fiction Gli Osboune e il vouierismo dei telespettotori per l'hard rocker sulfureo.

6 maggio Ozzy invitato alla cena annuale della casa bianca e presentato dal presidente George Bush - Ozzy, mamma adora la tua musica,

Ozzy canta al giubileo d'oro della regina Elisabetta II d'Inghilterra il 3 giugno 2002, insieme a Iommi, Pino Palladino al basso e Phil Collins drummer.

Zakk Wylde è esaurito

Iommi - sono io a possedere il nome del gruppo

Iommi - la musica viene dal cuore, e io sono il primo a essere sorpreso della musica che faccio.

Butler e i bending con il basso

La chitarra di Iommi, la sua idea del blocca corde, i pickup sostituibili da dietro,
La Gibson SG signature a 24 tasti con scalatura più piccola,
Patrick Eggle
John Birch
gli amplificatori Laney
Iommi - sul palco un pedale per il chorus e il wah-wah, la distorsione è quella delle valvole, prima usavo un pedale che aumentava in segnale in entrata, i produttori non mi hanno ascoltato.

Butler - La francese Vigier ha disegnato un basso a 24 tasti sulle mie istruzioni
Spector
Ampeg SVT

Il vecchio metodo di comporre musica tutti insieme: Tony suona un riff, Geezer aggiunge il basso, Ward li accompagna con la batteria, a Osbourne bastava un attimo per cantare la melodia. La collaborazione era immediata, quando si bloccavamo, facevamo la parte successiva. Con Osbourne era tutto istantaneo, un ritocco a la canzone era pronta. Alla fine si aggiungeva il testo.
Ronald invece voleva ascoltare il riff e poi se ne andava a lavorare da solo.

Non si narrerà che durante un really automobilistico in Messico Iommi fu imprigionato, senza documenti, senza soldi, senza carta di credito, portati via della sua compagna - vediamo se sei un vero uomo! E nessuno credeva a quello che diceva: - I play in a famous rock group, The Black Sabbath! Rimanendo per diversi giorni in quella situazione perché lei non avvertì nessuno, occupata com'era a spendere con la sua carta di credito (solo 35.000 sterline in 3 giorni, ma avrebbe potuto spendere molto di più).

Non si farà cenno alcuno dell'appartamento verniciato di nero di Geezer, ove abbe la visione per il testo della canzone Black Sabbath.

Il diverbio con Dickinson

Sharon blocca la pubblicazione del libro del bassista Rudy Sarzo, critico su Osbourne

Ozzy da bambino era dislessico

il farmaco per fermare il tremolio della mano di Osbourne,

8 dicembre 2003 Osbourne si ribalta con il quad, la lingua si piega in dentro

Ozzy - poteva andarmi peggio, potevo essere Sting

13 marzo 2006 il pubblico è tutto in piedi per applaudirli al Rock and Roll Hall of Fame
 

 

LA GLORIOSA E CAOTICA CARRIERA DEI BLACK SABBATH È LA PROVA DELL’INDISTRUTTIBILITÀ DEL ROCK BRITANNICO PORTATO AI SUOI ESTREMI

Nel mondo dell’Heavy Metal nessun’altra band è sopravvissuta attraverso innumerevoli problemi, interni ed esterni, come i Black Sabbath. Numerosi scioglimenti e cambiamenti di formazione non hanno impedito al gruppo di risorgere ogni volta dalle proprie ceneri proponendo un nuovo fragoroso album.

Joel McIver, attraverso decine di interviste ai musicisti ed a tutti coloro che sono stati testimoni diretti della tumultuosa carriera del gruppo, ci svela la frenetica storia del controverso gruppo di Birmingham, inclusa quella dei tanti membri che sono entrati ed usciti dalla band nel corso degli anni, così come la difficile relazione tra Ozzy e tutti coloro che hanno collaborato direttamente o indirettamente con il gruppo.

Il risultato è la guida definitiva alla leggenda dei Black Sabbath, una formazione ancora oggi in grado di esaltare folle di fan di ogni età, come la recente esibizione allo stado Brianteo di Monza, con il nuovo nome Heaven and Hell, ha dimostrato.

Gli Uragani 4 - 384 pagine + 32 pagine di foto - 16x23 - ISBN 978-88-96131-09-1 - 25 Euro 

 

The gloriously chaotic career of Black Sabbath stands as testament to the indestructibility of British rock at its most extreme. In the world of heavy metal, no other band have lived life to the fullest, stared death in the face so many times, battled addiction, warred within themselves and still emerged, unbowed with as much bloody-minded persistence as Black Sabbath.


Ozzy, Tony, Geezer and Bill have survived against almost impossible odds, always making one more comeback than whatever the latest tally of disbandment's might be, and always celebrating it with yet another thunderous album.

Joel McIver has conducted dozens of interviews with the musicians and those within the music industry who witnessed the roller-coaster rife of the band, as well as many other Sabbath musicians who have been and gone over the years.

Joel McIver is the Production Editor at Record Collector and contributes to a number of magazines as well as compiling albums, writing liner notes and appearing on TV and radio. He has written books on Extreme Metal, Slipknot, Metallica and Queens of the Stone Age, all published by Omnibus Press.
This is the ultimate guide to the Black Sabbath legend!

Prezzo: €25,99
€25,99

MONTGOMERY WES LIVE IN '65 DVD Four on Six-Jingles-West Coast Blues-Carlos Santana-Pat Metheny-Chuck Stewart

MONTGOMERY WES, LIVE IN '65. DVD

Wes Montgomery - Live in '65

Series: Live/DVD
Publisher: Jazz Icons
Format: DVD
Artist: Wes Montgomery

This DVD shines a light on one of the most unique and influential guitarists in music history. These beautifully filmed programs from the spring of 1965 feature Wes, in intimate studio settings, leading three different lineups through some of his best-known tunes, including “Four on Six,” “Jingles,” and “West Coast Blues.” This rare footage, complete with rehearsals, between-song banter and closeup camera angles, illuminates Wes's extraordinary musical vocabulary and unconventional picking technique. An in-depth, song-by-song analysis by legendary jazz guitarist Pat Metheny makes this DVD a guitar lover's dream. Features: 20-page booklet; liner notes by Pat Metheny; foreword by the Montgomery family; afterword by Carlos Santana; cover photo by Lee Tanner; booklet photos by Duncan Scheidt, Chuck Stewart; memorabilia collage; and more. 78 minutes.

Inventory #HL 00320690
ISBN: 9781423453659
UPC: 884088206611
Publisher Code: 2119003
Width: 5.3"
Length: 7.5"
Run Time: 1:18:00

 


Watching these video treasures of
the magnificent Mr. Montgomery
leaves me with a profound sense of
awe and appreciation for this 20thcentury
genius. -Carlos Santana

SONGS:

HOLLAND 1965
1 I Love Blues
2 Nica's Dream
3 "Love Affair" Rehearsal
4 The End Of A Love Affair

BELGIUM 1965
5 Impressions
6 Twisted Blues
7 Here's That Rainy Day
8 Jingles
9 Boy Next Door

ENGLAND 1965
10 Four On Six
11 Full House
12 Here's That Rainy Day
13 Twisted Blues
14 West Coast Blues

20 page booklet featuring:
-liner notes by Pat Metheny
- foreword by Wes's family
- afterword by Carlos Santana
- rare photographs
- memorabilia collage

 

Jazz Icons:
Wes Montgomery
shines a light on one of the most unique
and influential guitarists in music history.
These beautifully filmed programs from
the spring of 1965feature Wes,in intimate studio
settings, leading three different lineups through
some of hisbest-known tunes, including "Four
On Six", "Jingles" and "West Coast Blues".
This rare footage, complete with rehearsals,
between-song banter and closeup camera
angles, illuminates Wes'sextraordinary
musical vocabulary and unconventional
picking technique.An in-depth, song-by-song
analysis by legendary
jazz guitarist Pat Metheny
makes this DVD a guitar
lover's dream.


JAZZ lcoNs- is an ongoing DVD series featuring full-length
concerts and in-studio performances by the greatest
legends of jazz. filmed all over the world from the 1950s
through the 1970s.Beautifully transferred from the original
masters, each of these DVDs features
rare performances that have never been
officially released on home video, and in
many cases, were never broadcast. Each
DVD is produced with the full support and
cooperation of the artists or their estates. 

Prezzo: €23,00
€23,00

Garrone Mario LA COSTRUZIONE DELLA CHITARRA CLASSICA GOMMA LACCA PONTICELLO LIUTAIO VERNICI

Garrone Mario, LA COSTRUZIONE DELLA CHITARRA CLASSICA. 116 pagine, LIBRO in italiano.

Mario Carrone è pervenuto alla liuteria in età non più giovane, forte della sua preparazione tecnica e della grande esperienza acquisita nei processi industriali di progettazione e di lavorazione. Ha dunque portato nell'arte di costruire la chitarra, non soltanto il suo formidabile bagaglio tecnico- scientifico, ma anche una mentalità e uno stile di lavoro basati sulla volontà e sulla capacità di prospettare i problemi in sintesi essenziali e concrete, e di escogitare, per ciascuno di essi, soluzioni dimostrabili e quindi ripetibili. Libero da ogni remora psicologica, egli ha sempre operato mescolando una sbrigativa condotta da imprenditore con la salda convinzione che tutti i misteri che avvolgono la macchinachitarra sono dissipabili; e, in questa sua convinzione, ha saputo, quando occorreva, frenare la sbrigatività e addentrarsi umilmente nell'esercizio della pazienza. Era du nque natu rale che un Iiutaio come lui non trovasse nulla di straordinario nello scrivere un manuale per la costruzione della chitarra, e che lo facesse semplicemente ignorando le difficoltà che avrebbero fermato molti altri. Inoltre, e non secondariamente, Carrone aveva avuto da un editore l'incarico di scrivere il libro. AI di là della sua buona sorte, e da accreditargli come non piccolo merito, sta il fatto che, se egli non era, forse, l'unico liutaio capace di non scomporsi dinanzi a siffatta richiesta editoriale, era – al meglio delle nostre conoscenze – l'unico in grado di interpretare il lavoro che ne sarebbe seguìto come un divertimento (come, in fondo, egli interpreta tutta la sua attività di costruttore di chitarre). Analogamente ai liutai, anche gli allievi- liutai e i chitarristi si possono (almeno rispetto all'argomento qui trattato dividere in due categorie: quelli che leggono e quelli che non leggono, ciascuna specie potendo esibire, a sostegno del proprio atteggiamento, una serie di ragioni più o meno convincenti e onorevoli. È del tutto prevedibile che un manuale come questo non debba incontrare i propri, potenziali lettori, tra i liutaistregoni, tra i loro allievi apprendististregoni e tra i chitarristi che di Iiuteria non si interessano. Ma la quantità di liutai-non-stregoni e relativi alunni, e di chitarristi che hanno la pretesa di capire com'è fatto e come funziona l'arnese che essi tengono in grembo per l'intera vita, sembra in continua, inarrestabile crescita. Non sappiamo esimerci dall'esprimere la nostra calorosa approvazione per questa piega assunta dagli eventi: i liutai alla Mario Carrone dovrebbero avere un futuro (anche tra i chitarristi), e i loro manuali una vasta e attenta schiera di lettori, non soltanto e non necessariamente liutai. Se non credessimo che così potrebbe essere, o che così sia, perché mai avremmo dovuto esporci nello scrivere queste righe?

 

Ben poco è stato scritto fino ad oggi sulla costruzione della chitarra
classica e non molto sulla liuteria in genere.
Molti anni fa, quando iniziai ad occuparmi di liuteria, decisi subito di
non seguire la normale "routine" di apprendimento, che prevede tempi
più o meno lunghi passati nella bottega di un liutaio esperto, oppure la
frequenza di una scuola di liuteria.
Scelsi piuttosto di sviluppare un mio metodo di costruzione, partendo
dalle scarne notizie che riusciia raccogliere dalle riviste italiane ed estere
e da qualche libro specifico sulla costruzione della chitarra.
A volte si inizia una attività per gioco o per curiosità e soltanto dopo un
certo tempo ci si accorge di come essa diventi parte della nostra vita,
concedendoci soddisfazioni che non riceviamo invece dal lavoro di tutti i giorni.
Infatti, dopo un primo periodo passato a costruire vari strumenti in modo
tradizionale, mi accorsi che la chitarra classica mi permetteva di esprimere
meglio le idee che avevo in mente da tempo: continuai quindi a
lavorare con passione crescente a questo strumento, trasformando
quello che era iniziato come un gioco nello scopo principale della mia vita.
Ho poi perfezionato un mio metodo di costruzione volto più all'innovazione
continua che al risparmio di tempo, allargando i miei interessi alla
scoperta e al successivo studio dei fenomeni acustici che si verificano nello strumento.
Con questo manuale mi rivolgo a tutti gli appassionati di liuteria, ai
chitarristi desiderosi di conoscere a fondo il loro strumento, ed anche ai
liutai professionisti, i quali potranno trovare molte informazioni utili
sull'acustica degli strumenti musicali, sui sistemi di costruzione e
sull'incatenatura delle tavole armoniche.
Sarò infine ben lieto di esaminare ogni eventuale osservazione che
potrebbe essere formulata dai lettori, in vista di successive edizioni di questo volume.
Mario Garrone
 
AI MIEI CARI Gianarosa, Oscar ed Eugenia
RINGRAZIAMENTI
Esprimo la mia viva gratitudine a tutti gli amici che mi hanno aiutato e incoraggiato nella stesura di questo manuale:
 
- Innanzitutto, al chitarrista-compositore Angelo Gilardino, che mi gratifica della sua amicizia da molti anni e che mi ha seguìto con pazienza fin dall'inizio della mia attività.
 
- A Sandro Francese,amico di gioventù e tecnico elettronico abilissimo, che ha costruito gran parte delle apparecchiature necessarie ai controlli di qualità dei miei strumenti.
 
- AlI'ing. Bruno Pizzigoni, docente universitario di grande valore, che ha approfondito i problemi connessi con la tastiera della chitarra, risolvendol i brillantemente.
 
- AlI'ing. Claudio Francese,che ha realizzato integralmente il software e parte dell'hardware per la creazione e la visualizzazione dei grafici relativi alle curve di risposta ottenute con il computer.
 
- AI dotto Francesco Rossi,che con passione, abilità ed infinita pazienza, ha realizzato tutte le fotografie inserite in questo libro, seguendo la costruzione dello strumento durante i mesi occorsi per il suo completamento.
 
- AI tecnico Gino Repetto, che mi ha assistito nella soluzione dei problemi relativi all'impiego del legno con grande competenza e amichevole collaborazione.
 
- Infine a mia moglie Gianarosa, per le ore che le ho sottratto a causa di questo hobby, diventato ormai parte importante della mia vita.
Mario Garrone
 

Capitolo n. 1
NOTIZIE STORICHE - MORFOLOGIA E NOMENCLATURA DELLA CHITARRA.

Capitolo n. 2
NOZIONI DI ACUSTICA APPLICATE AGLI STRUMENTI MUSICALI

Capitolo n. 3
LA SCELTA DEI LEGNI

Capitolo n. 4
IL LABORATORIO DEL LIUTAIO

Capitolo n. 5
UTENSILI ED ATTREZZI
- Utensili elettrici
- Utensili a mano

Capitolo n. 6
COME COSTRUIRE LE FORME E GLI ATTREZZI SPECIFICI

Capitolo n. 7
IL MANICO pago 41

Capitolo n. 8
LE FASCE E LE CONTROFASCE.

Capitolo n. 9
IL FONDO

Capitolo n. 10
LA TAVOLA ARMONICA E L'INCATENATURA

Capitolo n. 11
L'ASSEMBLAGGIO

Capitolo n. 12
LA FILETTATURA

Capitolo n. 13
LA TASTIERA 

Capitolo n. 14
LA FINITURA DEL MANICO

Capitolo n. 15
L'APPLICAZIONE DEI TASTI 

Capitolo n. 16
LA LEVIGATURA

Capitolo n. 17
LA VERNICIATURA 
-IL TAMPONE
-LA GOMMA LACCA
-RACCOMANDAZIONI IMPORTANTI
-VERNICI ADDITIVE

Capitolo n. 18
IL PONTICELLO

Capitolo n. 19
MESSA A PUNTO E MONTAGGIO DELLE CORDE

Capitolo n. 20
I CONTROLLI DI QUALITA'
- ACCORDATURA DELLA CHITARRA

SULLA PROFILATURA DELLA TASTIERA DELLA CHITARRA, Bruno Pizzigoni.

Bibliografia

Prezzo: €28,99
€28,99

JACO The Extraordinary and Tragic Life of Pastorius BOOK CD Randy Bernsen LIBRO BIOGRAFIA BASS

JACO, The Extraordinary and Tragic Life of Jaco Pastorius.

BIOGRAFIA DI UNO TRA I PIù FAMOSI BASSISTI DELLA MUSICA JAZZ FUSION. 

LIBRO CON CD.


Anniversary Edition
Series: Book
Publisher: Backbeat Books
Medium: Softcover with CD
Author: Bill Milkowski
Artist: Jaco Pastorius

A fitting tribute to the troubled genius who revolutionized electric bass playing and bridged the gaps between jazz, R&B, rock and funk. From his early days in R&B club bands through his international stardom with fusion group Weather Report and on to his solo career and tragic death at age 35, this book portrays the life and music of Jaco Pastorius, the self-proclaimed "world's greatest bass player." This special anniversary edition features new interviews with Jaco's childhood friends, prominent bass players of Jaco's era and afterward, and girlfriend Teresa Nagell, who was with Jaco in the last few years of his life. Some incidents from the first edition have been further researched and expanded to become full chapters. Exclusive to this edition, the CD features newly revealed music tracks from Jaco's early years along with spoken testimonials from Jaco's friends and colleagues. The book also contains new, never-before-seen photos acquired from the Pastorius estate. includes INCLUDES CD WITH 3 SONGS FROM THE BIRTHDAY CONCERT LIVE ALBUM: CONTINUUM -PUNK JAZZ -AMERIKA.

Prezzo: €19,99
€19,99

OSBOURNE OZZY, DON'T BLAME ME: THE TALES OF DVD RANDY RHOADS IOMMI ZAKK WYLDE black sabbath n.i.b.

OSBOURNE OZZY, DON'T BLAME ME: THE TALES OF. DVD

"Don't Blame Me" è la biografia del mitico Ozzy Osbourne, narrata da lui stesso!
In questo documentario, girato nelle sue case in America ed Inghilterra, Ozzy si racconta con disarmante onestà, svelando ogni particolare di questi venti e passa anni di carriera solista.
Pochi avrebbero il coraggio (o l'incoscienza) di trattare con la stessa nonchalance argomenti delicati come la famiglia, la morte dell'amico e chitarrista Randy Rhoads, i problemi con la droga, con l'alcol e con la legge....ma Ozzy non è come gli altri!
Dall'infanzia a Birmingham sino agli esordi con i Black Sabbath, verrete a sapere tutti i retroscena della vita e della carriera di questo mito vivente.
Tante star e superstar del rock intervengono poi a rendere il giusto omaggio: potrete quindi gustarvi i cameo di Alice Cooper, Jon Bon Jovi, Joe Elliot (Def Leppard), Lemmy (Motorhead), Lars Ulrich (Metallica), Nikki Sixx e Mick Mars (entrambi dei Motley Crue), molti dei quali devono a Ozzy ben più della una semplice ispirazione! Non solo, vedrete anche i commenti dei suoi figli, della moglie Sharon e dell'ex compagno di band Bill Ward, mentre i ricordi della signora Rhoads vi commuoveranno, rievocando il ricordo del grande chitarrista.
In "Don't Blame Me" non manca ovviamente la musica: Ozzy apre i suoi archivi segreti, ed ecco per voi i Black Sabbath a Parigi, Randy Rhoads esibirsi in inediti assoli da brivido, la band al gran completo al Moscow Music & Peace Festival, la reunion con Iommi & co., i video dall'album "No More Tears" e tanti altri episodi storici!  

 

Artisti
Ozzy Osbourne Voce
Bill Ward (ospite)
Alice Cooper (ospite)
Lemmy (ospite)
Randy Rhoads (ospite)
Jon Bon Jovi (ospite)
Geezer Butler (ospite)
Randy Castillo (ospite)
Joe Elliott (ospite)
Mike Inez (ospite)
Tony Iommi (ospite)
Tommy Lee (ospite)
Mick Mars (ospite)
Vince Neil (ospite)
Randy Rhoads (ospite)
John Sinclair (ospite)
Nikki Sixx (ospite)
Lars Ulrich (ospite)
Zakk Wylde (ospite)
Crew
Jeb Brien - Regista
Judy Minot - Montatore
TrackList
Twinkle Twinkle Little Star (Piano Solo)
Revelation Mother Earth
Behind The Wall Of Sleep
Blue Suede Shoes
Black Sabbath
Fairies Wear Boots
N.I.B.
Iron Man
War Pigs
Paranoid
I Don'T Want To Change The World
Flying High Again
Demon Alcohol
Hellraiser
Mr. Crowley
Breaking All The Rules
I Don'T Know
Shot In The Dark
Suicide Solution
Crazy Train
Dee
Goodbye To Romance
Mama, I'M Coming Home
Desire
No More Tears
Features
Accesso Diretto alle Scene
Menù Interattivi
Extra
Biography
Discography

Prezzo: €21,00
€21,00

LEGENDS OF COUNTRY BLUES GUITAR 1 DVD CHITARRA SON HOUSE-MANCE LIPSCOMB-MISSISSIPPI JOHN HURT

LEGENDS OF COUNTRY BLUES GUITAR, 1. DVD

As a genre, blues music was developed at the beginning of the twentieth century by rural black musicians. The music they played was alien to formula, possessing such skill and robustness as to be captivating, but few were widely known. The blues revival of the early 1960's brought many of the survivors to the forefront of traditional music. The technique of a Rev. Davis, the power of a Son House, the charm of a Mississippi John Hurt suddenly leaps into sight, becoming more tangible, more awesome and more human. The rare footage presented in this DVD is a treasure beyond imagining, drawn from a myriad of sources, depicting some of the greatest blues musicians who ever lived: Big Bill Broonzy, Mississippi John Hurt, Son House, Mance Lipscomb, Rev. Gary Davis, Robert Peter Williams, Josh White, and Brownie McGhee. 88 minutes. A free booklet of biographical material, rare photographs, and details on the tunes may be downloaded from guitarvideos.com to accompany this video. 88 MINUTES.

Song Title: Composer/Source:
Angel Child performed by Mance Lipscomb
Blues in E performed by Big Bill Broonzy
Cairo Blues performed by Henry Townsend
Children of Zion performed by Reverend Gary Davis
Death Don't Have No Mercy performed by Rev. Gary Davis
Death Letter Blues performed by Son House
Don't Kid Me performed by Brownie McGee
Hey, Hey performed by Big Bill Broonzy
How You Want It Done performed by Big Bill Broonzy
I Had a Woman in Hughes performed by Son House
Jelly Jelly performed by Josh White
John Henry performed by Big Bill Broonzy
Mamie performed by Robert Pete Williams
Silver City performed by Mance Lipscomb
Spike Driver performed by Mississippi John Hurt
Worried Man Blues performed by Big Bill Broonzy
You're Going to Walk That Lonesome Valley Blues performed by Mississippi John Hurt
BONUS: Blues Like Showers of Rain from John Jeremy's Film

As a genre, blues music was developed at the beginning of the twentieth century by rural black musicians. The music they played was alien to formula, possessing such skill and robustness as to be captivating, but few were
widely known. The blues revival of the early 1960's brought many of the survivors to the forefront of traditional music. The technique of a Rev. Davis, the power of a Son House, the charm of a Mississippi John Hurt suddenly leaps into sight, becoming more tangible, more awesome and more human. The rare footage presented in this DVD is a treasure beyond imagining, drawn from a myriad of sources, depicting some of the greatest blues musicians who ever lived: Big Bill Broonzy, Mississippi John Hurt, Son House, Mance Lipscomb, Rev. Gary Davis, Robert Peter Williams, Josh White, and Brownie McGhee. 88 minutes.

Prezzo: €33,99
€33,99

JUDAS PRIEST BRITISH STEEL The Making Of BIG ALBUM DVD ITALIANO BIOGRAFIA CHITARRA

JUDAS PRIEST, BRITISH STEEL, Classic album. Sottotitoli in italiano. DVD

Had Judas Priest released just this one album, it would still go down in history. Full-blown metallic sound, awesome solos, great lyrics, and god-like vocals: this album has it all. Released in 1980, BRITISH STEEL opened the era of British Metal as we know it (and American metal consequently).

Judas Priest was one of the most influential heavy metal bands of the 70's. Hammering out of Birmingham, the core band comprised Rob Halford, Glenn Tipton, KK Downing and Ian Hill. Decked out in leather and chains, the band fused screaming vocals with fast riffs, as well as adding a vicious twin lead guitar attack; in so doing, they set the pace for much popular heavy metal from 1975 until 1985, as well as laying the groundwork for the speed and death metal of the 80's.

BRITISH STEEL made them a world-famous band. It climbed high in the UK charts, and three tracks were made into singles, all of which became promotional videos. "Breaking The Law", "Living After Midnight" and "United" received wide radio play, which continues to this day. Priest's performance at the first ever Donnington "Monsters of Rock" Festival cemented their position as the Metal Gods.

The welding of British Steel is told in this exclusive programme in the band's own words, and their once long-term produceer Tom Allom. Featuring archive footage, interviews and rare live performances, plus all of British Steel's finest songs, including "Living After Midnight", "Breaking The Law", "Metal Gods", "The Rage", "United" and "Grinder", this is a compelling, witty and exhilerating look at the making of one of heavy metal's most artful creations, a true Classic Album.

Released 2001
Running Time: 110 Mins
DOLBY DIGITAL Stereo

Prezzo: €25,99
€25,99
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